Canti (Sole)/Ad Emma

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Il fiore Ad una gentile giovinetta nel giorno delle sue nozze
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AD EMMA




La sera ai lieti circoli,
     Che tu di nova gentilezza infiori,
     Quando vezzosa moderi
     Col mite imperio d’uno sguardo i cuori,
     Azzura Emma, più mai,5
     Come un tempo io solea, non mi vedrai.

E nondimen le grazie
     Crescano ognor sul tuo leggiadro viso,
     E più caro e terribile
     Saetti, ove che miri, il tuo sorriso;10
     E di amaranto i biondi
     Tuoi profusi capelli amor circondi.

Teco sperò dividere
     Altri le gioie, che può dar la vita:
     Ma le speranze volano,15
     Come foglie di pianta inaridita:
     E forse amar volevi,
     Se pur valser gli sguardi, e non potevi.

Or dunque addio! Su l’omero
     Del fortunato, a cui benigna splendi,20

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     Ti abbandona, bellissima
     Emma, e pe’ campi de la vita ascendi:
     E dal tuo labbro ei beva
     Le dolcezze, che indarno altri chiedeva.

Forse un tempo a le facili25
     Notturne danze, o pe’ teatri ardenti,
     Ne incontrerem: tu rosea
     Sempre, tu dai fatali occhi ridenti;
     Io cangiato dagli anni,
     E dai sogni delusi, e dagli affanni.30

Confidente la picciola
     Man, che mi porgi, allor mi porgerai:
     Ma tremante, ma gelida
     Farsi allora la mia non sentirai.
     Potrò sedermi ancora35
     Forse al tuo fianco; ma soltanto allora!