Canti (Sole)/Ad una gentile giovinetta nel giorno delle sue nozze

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Ad una gentile giovinetta
nel giorno delle sue nozze. ../Ad Emma ../A Montecassino IncludiIntestazione 26 maggio 2011 100% poesie

Ad una gentile giovinetta
nel giorno delle sue nozze.
Ad Emma A Montecassino
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AD UNA GENTILE GIOVINETTA
nel giorno delle sue nozze




Bellissima aspettata! Unica eletta
     A tanta gioia, che non par mortale!
     Cortese i voti d’una terra accetta,
     Che preponi a la tua terra natale!
     Ben venuta per sempre, o Giovinetta,5
     In queste ricche spazïose sale,
     Ove raggiante di novel fulgore
     Tanto aspettò, per coronarti, Amore!

Ti ho vista in dubitante atto vezzoso,
     Di questo albergo al limitar posata,10
     Timidamente sogguardar lo sposo,
     Dal lieto grido popolar turbata:
     E sul cor giubilante e affettuoso
     De la nuova tua madre abbandonata,
     Piegar la fronte, ove salia gelosa15
     «Del gaudio mista e del pudor la rosa.»

Sublime e ben misterïoso istante,
     Che cento idee tumultuanti annida,
     Quando una bella giovinetta amante
     Ai tetti approda, ove l’Imen la guida!20

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     Un sereno avvenir quinci d’innante
     Par che a la confidente alma sorrida,
     E un nugol quindi inesplicato e grave
     Il timido le vela occhio soave.

Ma, da le sue velate ombre fuggenti,25
     Codesto istante pel tuo cor non era;
     E il sogno de’ tuoi primi anni ridenti
     Ancor più bello, che non fu, si avvera!
     Questo spesso tuonar d’armi innocenti,
     E gli archi, e i plausi d’una gente intera,30
     E l’armonia che a le carole invita
     Da l’avvenir non temeran mentita!

Oh questo amor, che nel suo dì festivo
     Fra genti liete non oblia le meste,
     E generoso il suo tesor votivo35
     In pro’ di quattro sventurate investe,
     Il nuzïale amor, che pure è rivo
     De l’infinita carità celeste,
     Tanta ha più speme d’avvenir clemente,
     Quanto più tiene de la sua sorgente!40

Teco entrâr giovinezza e leggiadria,
     Beltà, costanza, gentilezza e fede
     In queste case, che l’amor ti apria,
     Omaggio a le tue grazie, e non mercede!
     Oh intorno il guardo, o Giovinetta, invia,45
     Oh volgi intorno, o Giovinetta, il piede!
     Vedi ove mai ti apparecchiò la sorte
     La dolcezza di madre e di consorte!

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Questo elegante e luminoso ostello
     Muto languia fra le sue gemme e gli ori,50
     Per dubbia speme di signor novello,
     Che or certa splende da’ tuoi casti amori!
     Tale un paese variato e bello
     Gelido langue frai notturni orrori,
     Ma come il sole, a cui somigli, appare,55
     Splendono a festa le montagne e il mare.

Or venitele intorno, aure gentili,
     Che dal fiume natio fresche spirate!
     E voi, potenze invereconde e vili,
     Lunge da questa benvenuta errate!60
     Bellissima! Ripiglia i signorili
     Spirti, e le grazie che con te son nate!
     Agli applausi ti avvezza, ed al sonante
     Vortice de la festa in questo istante!

Va, da la via ti posa, e del crescente65
     Palpito arcano, onde ti balza il core:
     Scuoti la polve dal tuo crin lucente,
     Che fortunata lo velò brev’ore!
     De la candida veste al piè fluente,
     E del candido vel t’orni l’amore!70
     Cingiti il crin di rose!... Indi t’avanza
     De le mense reina e de la danza!