Canzoniere (Rerum vulgarium fragmenta)/S'io credesse per morte essere scarco

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Solo et pensoso i piú deserti campi Sí è debile il filo a cui s'attene


S’io credesse per morte essere scarco
del pensiero amoroso che m’atterra,
colle mie mani avrei già posto in terra
queste membra noiose, et quello incarco;

ma perch’io temo che sarrebbe un varco5
di pianto in pianto, et d’una in altra guerra,
di qua dal passo anchor che mi si serra
mezzo rimango, lasso, et mezzo il varco.

Tempo ben fôra omai d’avere spinto
l’ultimo stral la dispietata corda10
ne l’altrui sangue già bagnato et tinto;

et io ne prego Amore, et quella sorda
che mi lassò de’ suoi color’ depinto,
et di chiamarmi a sé non le ricorda.