Cronica delle cose occorrenti ne' tempi suoi/Libro secondo/34

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Libro secondo - Capitolo 34

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Discordia in Firenze nella Parte nera tra i popolani grassi e Corso Donati. Malumore contro la Signoria. Sindacato de’ fatti passati. Rimpatrio de’ confinati (1303..., agosto).

Tornorono i Neri in Firenze, e poco dipoi nacque tra loro discordia, perché messer Rosso dalla Tosa, messer Pazino de’ Pazi, e messer Geri Spini, col séguito del popolo grasso, aveano la signoria e gli onori della città. Messer Corso Donati, il quale si tenea più degno di loro, non li parendo avere la sua parte (valentissimo cavaliere in tutte le cose che operare voleva), proccurò d’abbassarli, e rompere l’uficio de’ priori, e innalzare sé e suoi seguaci. E cominciò a seminare discordie, e sotto colore di giustizia e di piatà dicea in questo modo: "I poveri uomini sono tribolati e spogliati di loro sustanzie con le imposte e con le libbre, e alcuni se ne empiono le borse. Veggasi dove sì gran somma di moneta è ita, però che non se ne può esser tanta consumata nella guerra". E questo molto sollicitamente domandava innanzi a’ signori e ne’ consigli. La gente volentieri l’ascoltava, credendo che di buono animo lo dicesse: nondimeno pure amavano che ciò si ricercasse. L’altra parte non sapea che si rispondere, però che l’ira e la superbia l’impediva. E tanto feciono, colli uficiali che erano con loro, che diterminorono che delle forze e delle violenze e ruberie si ricercasse: i giudici forestieri chiamorono ragionieri. Poi s’ammollarono le parole; e i popolani, che reggeano, per accattare benivolenzie, ribandirono i confinati che aveano ubbidito, a dì primo d’agosto 1303.