Discussione:Maia

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Sottopagine... davvero?[modifica]

Mentre rileggo questo libro per adeguarlo alla fonte noto che l'autore ha costruito il poema in strofe di 21 versi numerati esplicitamente ogni sette. Non solo, va avanti così per tutto il libro senza fermarsi: all'ultima pagina numera infatti 8400 versi (totale di 400 strove di "settimine"). In secondo luogo le "sezioni" numerate da I a XXI non sono caratterizzate dalla tipica interruzione di pagina che ne giustificherebbe l'erezione a capitoli a sé stanti.

Deduco (e non sto a cercare riscontri critici, so di aver ragione), che D'annunzio concepì il suo libro come un unico poema potenzialmente infinito. Sono propenso a costruire un'unica pagina in ns0. Se ci sono obiezioni emergano. - εΔω 22:59, 27 lug 2017 (CEST)[rispondi]

[Parziale OT] «D'annunzio: il Presidente della Casa Io.» (Luigi Ambrosini, "Parole di Medardo Rosso", in La Stampa, Torino, 29 luglio 1923. http://www.archiviolastampa.it/component/option,com_lastampa/task,search/mod,avanzata/action,viewer/Itemid,3/page,3/articleid,1171_01_1923_0179_0003_24866876/). Astigmatique (disc.) 14:29, 28 lug 2017 (CEST)[rispondi]