Elogio di Benedetto Castelli bresciano

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Giovanni Berchet

1819 Discorsi letteratura Elogio di Benedetto Castelli bresciano Intestazione 30 giugno 2008 75% Discorsi

ELOGIO

DI BENEDETTO CASTELLI BRESCIANO

DI SISTO TANFOGLIO1


«Brescia 1819».


L'adulazione mercenaria di parecchi letterati ha fatto un brutto servizio agli elogi. Per essa queste forme oratorie — destinate ad onorare la sapienza, l'amor della patria e tutte le altre virtù civili — sono oggimai cadute in discredito presso molti. Quante volte la parola elogio sveglia in capo a chi l'ascolta un'idea a cui di necessità tengono compagnia altre idee schifosissime! Ma come la spada non è infame se non quando la impugnano i traditori, cosi l'elogio può essere santo, se scritto con santa intenzione.

Non va confuso cogli ordinarj scrittori d'elogii chi recita e stampa le lodi d'un povero fraticello morto censessantacinque anni fa, chi con esse non mira a lusingare di rimbalzo la vanagloria viva e pagante d' un qualche discendente della famiglia onde emerse quel povero fraticello lodato. E però noi volentieri ci congratuliamo col signor dottore Sisto Tanfoglio dell'elogio letto da lui, sono tre anni, in un'adunanza dell'Istituto e pubblicato ora colle stampe di Brescia. L'umile, ma famoso monaco di cui egli pigliò a parlare, meritava un encomio che fosse dettato dalla riverenza spontanea, non comandato dall'opportunità i li guadagnarsi un fautore. Colla sua intenzione ingenua il sig. Tanfoglio pare a noi che abbia corrisposto degnamente al merito ingenuo di Benedetto Castelli.

Nella orazione che annunziamo poco ci viene detto delle particolarità della vita, e molto degli studj di questo celebre matematico. — Nacque in Brescia nel 1577 da famiglia patrizia, ed ebbe a genitori Giambattista e Daria Castelli.Di diciotto anni si sparti dagli uomini facendo voto di monacato in S. Faustino di Brescia. Fu in Padova discepolo del Galileo a cui si strinse di tenace amicizia. — Fu professore di matematiche in Pisa. — Nel 1628 andò a Roma chiamatovi da Urbano VIII che gli doppiò lo stipendio e lo dichiarò suo primario matematico. — In Roma pubblicò la prima volta l'aureo TRATTATO DELLA MISURA DELLE ACQUE CORRENTI; ed ivi mori nel 1644.

È noto che Benedetto Castelli fu il primo che applicasse alle dottrine idrostatiche le geometrici, e che riducesse a scienza certa ciò che prima era abbandonato alla pratica. Legislatore ed ordinatore supremo de' fiumi e de' torrenti il Castelli dettò teorie idrostatiche, che servirono di Lase a tutte le teorie posteriori; e se ad altri vuolsi dare il vanto d'avere perfezionate ed ampliate siffatte dottrine, a lui non può negarsi quello d'averne trovato i primordj; il che non è poco indizio di vigoria d'intelletto.

GRISOSTOMO.


Note

  1. N. 69.