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3 ottobre 2008
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<dc:title> Favole </dc:title><dc:creator opt:role="aut">Jean de La Fontaine</dc:creator><dc:date>1669</dc:date><dc:subject></dc:subject><dc:rights>CC BY-SA 3.0</dc:rights><dc:rights>GFDL</dc:rights><dc:relation></dc:relation><dc:identifier>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Favole_(La_Fontaine)/Libro_secondo/IV_-_I_due_Tori_e_la_Rana&oldid=-</dc:identifier><dc:revisiondatestamp>20110827114046</dc:revisiondatestamp>//it.wikisource.org/w/index.php?title=Favole_(La_Fontaine)/Libro_secondo/IV_-_I_due_Tori_e_la_Rana&oldid=-20110827114046
Favole - Libro secondo IV - I due Tori e la Rana Jean de La FontaineEmilio De Marchi1669
Una Rana, vedendo che due Tori
per conto d’una Vacca erano in guerra
- Mi seccano, - esclamò, - questi signori.
- Perché? - le chiese allor dei gracidanti
qualcuno. - A te che importa,
se fra loro s’infilzano gli amanti?
- Vedrai che il toro vinto e discacciato, -
rispose ella al compagno, -
pien di stizza verrà dal suo bel prato
a medicar le piaghe nello stagno.
E allor, amico, addio!
Coi piè guazzando in mezzo della lama,
a conto di madama,
saremo noi che pagheremo il fio -.
Né poteva succedere altrimenti;
ché il Toro venne e non moveva un passo
senza far delle rane un gran sconquasso.
In men d’un’ora ne schiacciava venti.
Si vede già da un pezzo,
che se i grandi commettono pazzie
sono i piccini che ne van di mezzo.