Guida al Lago d'Iseo ed alle Valli Camonica e di Scalve/Storia del lago d'Iseo

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Il lago d’Iseo Da Bergamo a Sarnico per Grumello
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Storia del lago d’Iseo.


I paesi sulle riviere di questo lago formarono mai corpo politico speciale nè federato, quindi non hanno storia comune. Vi prevalse il dominio romano solo 15 anni a.C. Prima la federazione camuna o retica stendevasi all’oriente del lago sino all’attuale Sale Marasino. La parte occidentale predominata dai pastori delle valli Seriana e Cavallina. Che stavano sicuri ne’ monti, e tenevano sul lago poveri porti per pescare e barattare prodotti. La pesca era copiosa assai nella coda del lago da Clusane a Sarnico; i baratti seguivano ad Iseo, confine tra Cenomani e Reti, ed erano di resina, caci, pelli, miele lana; per vino e biade specialmente.

Prevalsi i Romani, famiglie ricche di Bergamo e di Brescia, villeggiarono su queste riviere e vi ebbero larghi possessi, e vi cacciarono nelle selve che allora vi s’addensavano. Iseo, Colombaro, Clusane, Predore, Sale, Marone, Pisogne, Castro, Lovere, Solto hanno segni di coltura romana, alla quale subentrò il cristianesimo, che pose prime chiese battesimali e colleganze di plebi ad Iseo, a Predore, a Sale, a Pisogne, a Solto. Onde i vescovi di Brescia e di Bergamo quando dopo l’anno 800 vennero resi potenti dai [p. 14 modifica]Franchi, in que’ paesi tennero Curie e giurisdizioni con decime, e vi ebbero gastaldi ed avvocati. Vasti possessi ad Iseo, Timoline, Borgonato; già prima del 900 ebbero le monache longobarde di S. Giulia in Brescia, che teneano anche pesche speciali a Sarnico.

All’anarchia che fu germe ai piccoli comuni, contro i Saraceni e gli Ungheri si fortificarono Iseo e Rogno nel 906. È traccia di stazione di Saraceni anche presso Iseo alla Beca Mora. Quando nel 1158 e, nel 1166 un esercito germanico del Barbarossa scese per Valcamonica passò pel lago, dove le città collegate nella lega Lombarda già aveano navi armate (gazarie sirene). L’esercito imperiale abbruciò Iseo nel 1161. Allora presero a divampare ardentissime minute e frequenti le lotte tra i partiti della Chiesa e dell’Impero, e si combatterono fieramente ai confini sopra Lovere e Volpino, Ceretello, Qualino al settentrione, e Caleppio, Sarnico, Castel Merlo, Paratico verso mezzodì. Allora presero a costruirsi molte rocche, torri, castella sulle rive del lago. D’allora le due sponde diventarono rivali per le gare fra le repubbliche di Brescia e di Bergamo. E quando queste repubbliche vennero soverchiate prima dai Visconti e dagli Scaligeri, indi dai capitani di Milano e di Venezia, Malatesta, Carmagnola, Colleoni, Piccinino, questi paesi patirono molti incendi, concussioni, dilapidazioni. Finchè nel 1427 si raccolsero sotto la [p. 15 modifica]federazione predominante di Venezia. Amata dal popolo pei favori antichi di commerci e d’industrie, avversata dai feudatari Oldofredi, Federici ed altri, perchè Venezia non ammetteva privilegi feudali. I popoli del lago divisero i lutti di Venezia contro li Sforza di Milano, indi contro i collegati di Cambrais (1512), e non senza protesta armata subirono la rivoluzione cisalpina che nel 1797 abbatte il vecchio dominio di Venezia.

Durante la repubblica veneta questi paesi nelle cose locali serbavano la libertà delle antiche costumanze; nel resto erano governati Iseo e Quadra o valle sua, da Vicario nobile di Brescia, Lovere e territorio dal Podestà di Bergamo, Sarnico dal feudatario di Caleppio.

La Valle Camonica e la sponda orientale del lago nel medio evo erano spesso visitate da pellegrini settentrionali per Roma e per la Palestina, pei quali erano stabiliti ospizi ad ogni quindici miglia. Al Tonale, ad Edolo, a Cemmo, a Cividate, a Pisogne, ad Iseo.

Bandito da Venezia il ramo principale Oldofredi ghibellino, che riparato a Cesena vi assunse il nome di conte Isei, sul lago, durante il dominio veneto prevalsero le famiglie de’ conti Caleppio all’emissario del lago, de’ Foresti di Solto, de’ Fenaroli di Vigolo e Tavernola, de’ Calvi di Lovere, de’ Martinengo ad [p. 16 modifica]Iseo, Sulzano, Sale, Siviano, degli Oldofredi ad Iseo, Provaglio, Peschiera, de’ Panigoni a Riva, de’ Masperoni a Monticello Brusati, de’ Sala a Clusane. Iseo si notò per spirito di progresso nel moto cisalpino del 1797, nel carbonarismo del 1821, nella Giovine Italia del 1832, ed il 2 febbraio del 1848 diede il primo segnale della insurrezione lombarda.

Nel 1834 s’incominciò sul lago d’Iseo l’esperimento di navigazione a vapore, e nel 1856 vi si pose il piroscafo Sebino, poi Tadini, al quale si aggiunsero il Commercio nel 1868, la Vega nel 1880, il rapido Tonale nel 1883, il Lovere nel 1885.

La navigazione a vela vi è fatta con 35 barche da 45 tonellate in medio, da 7 dalle venticinque alle trenta tonellate, oltre circa 40 minori. La pesca poi vi è esercitata con 153 barchette a due remi.

La caccia alle anitre, esercitata con ordine di battaglia, ogni anno il giorno di S. Stefano (26 dicembre), due secoli sono dava una preda di circa 300 capi. Ora è quasi abbandonata per mancanza di selvaggina.

Agli svariati spettacoli di questo lago s’aggiunsero la meraviglia dell’arte, nella mirabile via di undici chilometri, aperta tra roccie a picco e sinuose fra Marone e Pisogne dal 1828 al 1850. È alternanza di gallerie sonanti, di catolli spaccati, di seni cavati nella compatta dolomite, di volti gettati sugli [p. 17 modifica]abissi del lago, di orrido e ridente da renderne la passeggiata delle più attraenti a farsi specialmente dai naturalisti.

I centri commerciali del lago, Iseo, Pisogne e Lovere vennero determinati dalla navigazione a vela, favorita da venti regolari, che ne’ tempi normali spirano dal nord ovest (vento) dalla mezzanotte alle 10 antim. e da sud est (ora) dalle 11 antim. sino al tramonto. Sono correnti per le quali si pone equilibrio tra la rarefazione dell’Adriatico ed il fresco delle valli alpine.