Il cavallarizzo/Libro 2/Capitolo 14

Da Wikisource.


Capitolo 13 Capitolo 15
[p. 70r modifica]

Cap. 14. Del modo d'insegnar il raddoppiare al cavallo terra terra.


Quando il cavallo vi riesce bene al parare, alle ruote strette, & all’esse, & anco al caragolo, se pur in questi due modi l’havrete essercitato, vorrei, che lo metteste à ruote piu strette, overo caragolo più stretto assai che non havete posto per il passato, & tanto restringerlo in questo & in quelle, che non si possa piu restringere nel fine. Essercitandolo in questo modo prima di passo, poi di trotto, & al fine di galoppo. Servendovi di tutti gl’aiuti necessarij, & massime della mano della briglia, la quale deve ritiriar le redine sempre nel restringerlo più con misura, & al suo segno, che nel resto. Ma se voi lo esserciterete nelle ruote piccole, potrete per alcune mattine, trottarcelo, & poi accrescendoli di volta in volta maggior furia finir in quelle quasi di galoppo, & tanto hora sull’una, & hor sull’altra mano in questo travagliarlo, che venghi à riuscirvi: & come così vi riesce, devete nell’altre quindeci lettioni aviarlo sempre al galloppo pur nelle medesime ruote, stretto stretto, aiutandolo à farlo con tutti quei modi, che si deveno; & vi si diranno al luogo suo. Che ben le farà presto, & con garbo, se lo pigliarete à tempo, arrobbandoli la volta di mano in mano, & cacciandolo sempre un passo innanzi nel mutar mano. Et avertite, che nelle volte medesime lo devete parare, fermare & dare indietro se nel finir de i giri però fosse trascorso innanzi, & cacciatosi fuor di pista. Ma se rinculasse, e desse indietro più del devere, cacciatelo innanzi subito, che lo haverete parato. Et in tal lettione non lo travaglierete molto, perche è di gran fatica al cavallo & non vorrei, che in questo faceste come hoggi dì molti fanno, li quali sempre in un medesimo luogo travagliano tanto in questo raddoppiare il cavallo che non parte da quel luogo, che non sia tutto bagnato, insaponato, & pieno d’asma, non possendo appena raccogliere il fiato, ne più reggersi in piede. Et da qui vengano poi ben spesso le tante infermità di nervi, di gambe, di lombi, di testa, e d’altro. Non così adunque farete voi, ma hora in un luogo un poco, & hora in un’altro, un’altro poco, lo raddoppiarete senza fastidio, & pericolo alcuno. Et vedrete, che per ciò arrobbandolo in questa guisa verrà più volentieri & bene à tutto, che voi vorrete da lui. Et appresso à cavalieri, che havranno giuditio, voi sempre ne aquistarete maggior credito, & amore. Hor mentre che lo essercitarete nel raddoppiare in questo modo, non lo molestarete in altro, che nel maneggio ad esse stretto, & curto assai più del solito. Nel qual maneggio non devete anco essere troppo lungo. Il raddoppiar terra terra è d’utile infinito sì nelle scaramucce, come anco delle giornate, & duelli, & nelle cose da feste, et [p. 70v modifica]pompe. Oltra, che fa bellissimo vedere; e da questo si viene à quello di mezz’aere spezzato, & intero, & all’altro, & con calci: delli quali alli lor luoghi si parlerà distintamente.