Il cavallarizzo/Libro 2/Capitolo 46

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Cap 46. Del modo d'aiutar il cavallo à salti con calci, & senza.


Ad ogni sorte di salto voi inanimerete assai il cavallo, se nel principio possendone far quattro; voi non ne vorrete di più, che dui ò tre, & accarezzandolo lo lascerete con buone forze & animo; accrescendoli poi sempre, & ingagliardendoli secondo che vi parerà che siano le forze sue, l’animo, e la leggerezza, fin che sia ridutto à termine honesto di saltare. E lo affiancarete di speron pari da salto in salto, più & manco forte secondo che più, & manco alto lo vorrete, che si levi, l’aiutarete molto à sparar calci se sulla stalla ce gl’havrete insegnati sparare con batterlo di bachetta sulla croppa; & con la voce conveniente à questo. Ma se volete insegnargli à sparar calci presto, cavalcatelo senza croppiera per molte volte à maneggio, e dipoi ritornatela, & fate che li stia un poco tirata, che da se sparerà calci, nel sparar de’ quali voi lo batterete di punta di bachetta sulla croppa sempre, facendoli anco la voce dell’aiuto, che se gli richiede, che così verrà poi à spararli ogni volta, che sentirà cotali avisi. Ma perche disopra nel capitolo diciotto, e dicianove vi ho ragionato del ammaestrarlo in questo assai diffusamente, non mi par necessario dirvene altro hora. Ma giungo ben questo che volendo levar i calci al cavallo col castigo delle sufrenate, e delle scapezzate lo levarete.