Italia - 27 ottobre 1922, Proclama della marcia su Roma

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Benito Mussolini

1922 Fascismo Proclama della marcia su Roma Intestazione 2 aprile 2016 75% Fascismo

PRIMO PROCLAMA DEL QUADRUMVIRATO


Mentre si svolgeva il convegno di Napoli, si attuavano gli ultimi preparativi per la Marcia su Roma. Mussolini aveva costituito il Quadrumvirato, formato dai comandanti generali della Milizia fascista Emilio De Bono, Cesare Maria De Vecchi, Italo Balbo e dal Segretario del Partito, Michele Bianchi. Il 27 ottobre 1922 il Quadrumvirato lanciava il seguente proclama, redatto dal Duce sino dal 22 ottobre:


Fascisti di tutta l’Italia!

L’ora della battaglia decisiva è suonata.

Quattro anni fa, l’Esercito Nazionale scatenò di questi giorni la suprema offensiva che lo condusse alla Vittoria: oggi, l’Esercito delle Camicie Nere riafferma la Vittoria mutilata e puntando disperatamente su Roma, la riconduce alla gloria del Campidoglio. — Da oggi, principi e triarî sono mobilitati. La legge marziale del Fascismo entra in pieno vigore. — Dietro ordine del Duce i poteri militari, politici ed amministrativi della Direzione del Partito vengono riassunti da un Quadrumvirato segreto d’Azione, con mandato dittatoriale. — L’Esercito, riserva e salvaguardia suprema della Nazione, non deve partecipare alla lotta. — il Fascismo rinnova la sua altissima ammirazione all’Esercito di Vittorio Veneto. — Nè contro gli agenti della forza pubblica marcia il Fascismo, ma contro una classe politica di imbelli e di deficienti che da quattro anni non ha saputo dare un Governo alla Nazione. — Le classi che compongono la borghesia produttrice sappiano che il Fascismo vuole imporre una disciplina sola alla Nazione e aiutare tutte le forze che ne aumentino l'espansione economica ed il benessere.

Le genti del lavoro, quelle dei campi e delle officine, quelle dei trasporti e dell'impiego, nulla hanno da temere dal potere fascista. I loro giusti diritti saranno sinceramente tutelati. Saremo generosi con gli avversarî inermi; saremo inesorabili con gli altri. Il Fascismo snuda la sua spada lucente per tagliare i troppi nodi di Gordio che irretiscono e intristiscono la vita italiana. Chiamiamo Iddio sommo e lo spirito dei nostri cinquecentomila morti a testimonî che un solo impulso ci spinge, una sola volontà ci accoglie, una passione sola c'infiamma: contribuire alla salvezza ed alla grandezza della Patria.

Fascisti di tutta Italia!

Tendete romanamente gli spiriti e le forze. Bisogna vincere. Vinceremo!

Viva l'Italia! Viva il Fascismo!