La Cicceide legittima/I/CCXC

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Sonetti

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I - CCLXXXIX I - CCXCI
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Nel medesimo soggetto della morte di D. Ciccio.
Al Sig. Conte Ronchi.

ccxc.
A
Hi, ahi, Giuseppe, ahi me ne crepa il cuore!

     Nè trovo alcun valevole conforto
     A render men penoso il mio dolore;
     4Ahi, ahi, D. Ciccio il poverello è morto.
E’ morto, e ’l Ciel non si colmò d’orrore
     Nel fare al Mondo tutto un sì gran torto!
     Torto, per cui se n’ode alto il clamore
     8Da l’Indo al Mauro, e da l’Occaso a l’Orto.
A me però di sua mortal sciagura
     E’ la novella rea sopravvenuta
     11Improvvisa così, quant’ella è dura,
E da chi può tal cosa esser creduta,
     Che un C.... fatto sol da la natura
     14Per dar la vita altrui, l’abbia perduta?