La Cicceide legittima/I/CCXVIII

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Sonetti

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La recidiva di D. Ciccio nelle sue pretensioni.

ccxviii.
T
Ornato al fin D. Ciccio a quel primiero

     Senso di vanità, ch’avea deposto
     Più che mai petulante a dir s’è posto,
     4Ch’ogni altro appo di lui non vale un zero.
Così pretende scioccamente altero
     A suoi Colleghi d’esser anteposto,
     E ch’a lui debban dare il primo posto,
     8Come il dieron gli Apostoli a San Piero.
In somma ei porta questa opinione,
     Che non si dia nell’ordine Rotale
     11Alcun da star con esso al paragone.
Or quanto mai s’udì pazzia cotale?
     Ch’un Testicol si metta in pretensione
     14D’esser creduto il membro principale?