La Cicceide legittima/I/CXVII

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Sonetti

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L'Autore si vanta eguale ad Alessandro Magno.

cxvii.
R
Acconta Curzio, ch’Alessandro Magno

     Quel prode, che non ebbe al mondo eguale,
     Sendo tutto applicato a far guadagno
     4Di mezzi, che ’l rendessero immortale:
Siccome usò quel gran valor, nel quale
     Non si trovò chi fosse a lui compagno:
     Così donò profuso, e liberale,
     8Somme d’argento, e d’or senza sparagno,
Ma s’ei con l’accennate profusioni,
     Votò sovente i ricchi Erari sui
     11Dispensando i sesterzi a milioni:
Io senza dare i miei quattrini altrui
     Sol col mostrar le borse de’ C.....
     14Mi son reso immortale al par di lui.