La Cicceide legittima/I/L

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Sonetti

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La disfida di D. Ciccio contro un suo Collega.

l.
D.
Ciccio, ch’era già sì mansueto,

 L’altro dì fieramente inviperito
     Fè, contro l’apostolico divieto,
     4Al buon collega un duellare invito.
All’atto strano, al termine indiscreto
     Quel pover uom si vide a mal partito.
     Sì che ristette, e fuor del consueto
     8Il cor gli titubò nel petto ardito.
E parea veramente agli occhi, al moto,
     Ch’ei volesse troncar col brando irato
     11Più vite, che le forbici di Cloto:
Io poi, che acceso il vidi oltre l’usato,
     N’ebbi un sommo stupor; sendomi noto,
    14Che’l calor de’ C... è temperato.