La Cicceide legittima/I/LXI

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Il perdono chiesto dall’Autore a D. Ciccio.

lxi.
I
O feci; e vel confesso, un grand’errore,

  A dir faccia di Culo a un vostro pari,
     Perche i meriti vostri singolari
     4Richiederiano encomio assai maggiore;
E certo un, ch’è sempr’uso a mandar fuore
     Virtuose fragranze all’altrui nari,
     Non dee per alcun conto andar del pari
     8Col Cul, ch’esala sempre un tristo odore.
Or dal rimorso angustiato, e mosso,
     Di supplicar vostra bontà non lasso
     11Per il perdono, e diffidar nol posso;
Perchè, s’adoprerete a un buon compasso,
     Forse non vi parrà l’error sì grosso,
     14Che dal Culo a’ C... è un breve passo.