La Cicceide legittima/I/XXVI

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Sonetti

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Nel medesimo Soggetto.

xxvi.
S
E ben, Signor D. Ciccio, è scortesia

 Visibile ad ogn’uno, e manifesta
     Quel vostro mai non iscoprir la testa,
     4Quand’altri vi saluta per la via;
So però, che a scusarvi alcun potria
     Dir, che ’l fate a cagion dell’aria infesta,
     La quale a’ capi deboli è molesta;
    8 E tale è quel di vostra Signoria.
Ma voi dovreste almen prendervi cura
     D’allontanare ogni ombra di strapazzo,
     11Col piegarvi un tantin nella cintura;
Parendo in vero austerità da pazzo,
     Che, stando ritto ritto in positura,
     14Venga un C..... a voler far da .....