La Cicceide legittima/II/LXXVI

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Sonetti

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Il Segno.

lxxvi.
S
E ben D. Ciccio è morto, io però spesso

     L’ho, qual se fosse vivo entro la mente,
     E l’imaginazion mel fa presente
     4In forma tal, che dico: Egli è quel desso.
Anzi dormendo ancor visibilmente
     Io l’ho talor per via de’ sogni appresso,
     E l’altra notte particolarmente
     8Pareami udirlo, e ragionar con esso.
Onde per quell’amor che sempre mai
     M’avea tenuto seco in unione,
     11Ratto ver lui mi mossi, e l’abbracciai;
Ma ’l mio sogno non fu; fu ben visione;
     Poiché, desto in quell’atto io mi trovai
     14D’avermi con la man preso un C....