La Cicceide legittima/II/XLIV

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Sonetti

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D. Ciccio replicò molte volte d’aver ancor egli giudicato più di venti anni,

xliv.
Q
Uella, che splende in te legal virtù,

     Onde già fai con Bartolo gilè,
     Non solo infra di noi chiara si fè,
     4Ma ne giunse il lustror fino al Perù.
Dunque a che fin quel sempre dir, che tù
     Il Giudice facesti al par di me,
     E che ’l tuo cul Dottore anch’ei sedè
     8Il Tribunal vent’anni, e forse più!
Io sò, che sempre fisso, e non mai sazio
     Di giudicar ne festi l’esercizio
     11Là ne’ fori di Giano, e in quei del Lazio;
Ma chi nol sa, ne può cavar l’indizio
     Dal veder, che t’ha logro il lungo spazio
     14D’un tanto giudicar tutto il giudizio.