La religione materna

Da Wikisource.
Giacomo Zanella

1868 Indice:Versi di Giacomo Zanella.djvu Poesie letteratura La religione materna Intestazione 23 dicembre 2011 100% Poesie

Questo testo fa parte della raccolta Versi di Giacomo Zanella


[p. 134 modifica]

LA RELIGIONE MATERNA.

___



     Dall’orïente ascoso
Entro notturne bende
Per calle avventuroso
Un pellegrino ascende,
A cui fedel lucerna
6Diè nel partir la carità materna.

     È l’orizzonte oscuro,
Incognito il cammino:
Pur a que’ rai securo
Ascende il pellegrino
Verso la patria ignota,
12Che scorge in fondo all’avvenir remota.

     Ma candido barlume
Già rompe in ciel: vacilla
E si scolora il lume
Dubbioso alla pupilla
Del vïator, che a stento
18Anco il ricopre colla man dal vento.

[p. 135 modifica]

     Più del cammino acquista,
E più nel sol che nasce,
L’avvalorata vista
Maravigliando ei pasce;
Già l’umil lampa obblia,
24Al cui santo splendor prese la via.

     Sul mezzodì procede,
E nel chiarore immenso
Spenta la lampa ei crede,
Perchè velata al senso.
Folle credenza! Eterno
30Vive il ricordo dell’amor materno.

     Al termin del sentiero
Sale a ponente un monte.
Il sol declina: in nero
Si tinge l’orizzonte.
A tremolar distinta
36Torna la fiamma ch’ei credeva estinta.

     Torna il bel raggio, e torna
Lontana ricordanza
D’una chiesuola adorna,
D’una solinga stanza,
Ove materna fede
42La lampa accese che al partir gli diede.

[p. 136 modifica]

     Sereno avanza il passo
Per l’aria tenebrosa,
Finchè su breve sasso
Stanco la lampa ei posa;
Posa attendendo il messo,
48Che lo rinnovi nel materno amplesso.