Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori (1568)/Capitolo 17

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Capitolo 17

Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori (1568)/Capitolo 16 Le vite de' più eccellenti pittori, scultori e architettori (1568)/Capitolo 18 IncludiIntestazione 23 gennaio 2010 50% Biografie

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Cap. XVII. De li scorti delle figure al di sotto in su, e di quelli in piano.

Hanno avuto gli artefici nostri una grandissima avvertenza nel fare scortare le figure, cioè nel farle apparire di più quantità che elle non sono veramente, essendo lo scorto a noi una cosa disegnata in faccia corta, che all’occhio venendo innanzi non ha la lunghezza o l’altezza che ella dimostra. Tuttavia la grossezza, i dintorni, l’ombre et i lumi fanno parere che ella venga innanzi; e per questo si chiama scorto. Di questa specie non fu mai pittore o disegnatore che facesse meglio, che s’abbia fatto il nostro Michelangelo Buonarroti: et ancora nessuno meglio gli poteva fare, avendo egli divinamente fatto le figure di rilievo. Egli, prima, di terra o di cera ha per questo uso fatti i modelli, e da quegli, ché più del vivo restano fermi, ha cavato i contorni, i lumi e l’ombre. Questi dànno a chi non intende grandissimo fastidio, perché non arrivano con l’intelletto a la profondità di tale difficultà, la qual’è la più forte a farla bene, che nessuna che sia nella pittura. E certo i nostri vecchi, come amorevoli dell’arte, trovarono il tirarli per via di linee in prospettiva, il che non si poteva fare prima, e li ridussero tanto inanzi, che oggi s’ha la vera maestria di farli. E quegli che li biasimano (dico delli artefici nostri) sono quelli che non li sanno fare, e che per alzare se stessi vanno abassando altrui. Et abbiamo assai maestri pittori i quali ancora che valenti, non si dilettano di fare scorti; e, nientedimeno, quando gli veggono belli e difficili non solo non gli biasimano, ma gli lodano sommamente. Di questa specie ne hanno fatto i moderni alcuni che sono a proposito e difficili, come sarebbe a dir, in una volta, le figure che guardando in su, scortano e sfuggono, e questi chiamiamo al di sotto in su, ch’hanno tanta forza ch’eglino bucano le volte. E questi non si possono fare se non si ritraggono dal vivo, o con modelli in altezze convenienti non si fanno fare loro le attitudini e le movenzie di tali cose. E certo in questo genere si recano in quella difficultà una somma grazia e molta bellezza, e mostrasi una terribilissima arte. Di questa specie troverrete che gli artefici nostri nelle vite loro hanno dato grandissimo rilievo a tali opere e condottele a una perfetta fine, onde hanno conseguito lode grandissima. Chiamansi scorti di sotto in su, perché il figurato è alto e guardato dall’occhio per veduta in su, e non per la linea piana dell’orizzonte. Laonde, alzandosi la testa a volere vederlo, e scorgendosi prima le piante de’ piedi e l’altre parti di sotto, giustamente si chiama col detto nome.