Libretto personale Regio Esercito Italiano/Doveri del soldato in guerra

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Doveri del soldato in guerra

../Doveri speciali a riguardo del cavallo ../Doveri e facoltà del militare in congedo illimitato IncludiIntestazione 14 giugno 2008 75% generale

Doveri speciali a riguardo del cavallo Doveri e facoltà del militare in congedo illimitato

La guerra è l’atto più solenne per il militare, il quale deve perciò entrare in campagna con animo lieto e tranquillo; allora vedrà che essa è meno disastrosa di quel che alcuni la dipingono, e che un soldato il quale abbia fede e coraggio trionfa quasi sempre delle difficoltà e dei pericoli che la guerra presenta.

E’ però necessario spiegare in tutto il loro vigore le virtù che costituiscono il buon soldato, cioè: buon volere, costanza, generosità d’animo e fermo proposito di eseguire il proprio dovere.

La fiducia nei propri capi è il primo passo che guida alla vittoria, e il soldato che confida nelle proprie armi ha già in mano una forza preponderante. Ora questi vantaggi non possono mancare al soldato italiano, perchè dei suoi capi, oltre l’interesse e l’affezione che gli portano, egli ha avuto anche agio, al campo e alle grandi manovre, di constatare l’intelligenza e l’abilità; e perchè non è esagerato l’assertire che le nostre armi non temono alcun paragone per la loro solidità portata e precisione di tiro.

Il soldato poi non deve dimenticare:

Che senza disciplina, anche in tempo di pace, non vi è esercito possibile; ma che la guerra poi, se essa non è rigidamente e scrupolosamente mantenuta e praticata, non vi può essere speranza alcuna di vittoria. Con truppe poco disciplinate, oltre che le più saggie dispodizioni e l’abilità dei migliori generali rimangono paralizzate, il minimo insuccesso diviene quasi sempre una disfatta;

Che l’indisciplina non solo conduce al disonore di un esercito, ma aumenta anche gli stenti e le privazioni, perchè dove essa regna, l’ordine è perduto, e quindi resta impossibile provvedere convenientemente ai bisogni della truppa;

Che la prima qualità del soldato è la costanza nel sopportare i disagi e le privazioni, mentre il valore non è che la seconda. Le marce sono la più grave fatica della guerra, ed è quivi appunto che il soldato deve fare l’estremo di ogni suo potere per non lasciarsi abbattere e vincere dalla rilassatezza e dal cattivo umore,

Che se la fatica gli sembrasse talvolta soverchia, anzichè mormorare e permettersi lamenti contro chi dirige la colonna, cosa che porta alla indisciplina e indebolisce la fiducia generale del buon successo, il soldato deve pensare che ciò può essere imperiosamente richiesto dalle circostanze.

E cosi pure il soldato non dovrà mai permettersi di chiedere l’alt, neppure sottovoce, e molto meno poi frizzi contro chi dirige, o attraversa la colonna a cavallo. Se a prima vista queste licenze possono sembrare di poca importanza, esse invece, oltre menomare il buon concetto di una truppa se non vengono severamente represse, sono quasi sempre origine di più gravi atti d’indisciplina, e commetterebbe gravissima mancanza il superiore che le tollerasse.

Se accade lungo una marcia che i graduati impediscono al soldato di soddisfare a qualche vicina fonte o corso d’acqua il prepotente bisogno della sete, anzichè averselo per male, egli deve pensare, che ciò, oltre all’essere loro imposto dal dovere, perchè il buon andamento della marcia lo esige, essi lo fanno anche pel bene della sua salute.

La paura è una malattia contagiosa e rapidissima, che in un momento può guadagnare masse di individui, per la vita di uno solo. E’ quindi mestiere guardare in ispecial modo dal lasciarsi vincere dal timor panico. Il soldato che fugge senza sapere nemmeno il perchè, non solo compromette la propria esistenza, ma cade anche nel ridicolo sotto il punto di vista dell’amor proprio militare, e pregiudica seriamente la riputazione del suo corpo.

Il buon soldato deve attendere con calma e fiducia il segnale del combattimento ed entrare animosamente nella battaglia non avendo di mira che la vittoria. Dio protegge i valorosi, e coloro che combattono generosamente il più delle volte hanno in aiuto la fortuna.

In qualunque luogo di combattimento il soldato sia posto, si immagini che quello sia la Patria, la sua casa e non receda mai di un sol passo. Il militare deve essere persuaso che la resistenza offre maggiore probabilità di salvezza che la fuga, perchè degli uomini che stanno fermi e combattono pochi se ne perdono, mentre invece di quelli che fuggono è piccolissimo il numero che si salva. La morte si attacca al passo dei fuggenti, e guai oggi a chi volta le spalle. E’ allora che l’efficacia delle armi a retrocarica si spiega con tutta la sua potenza, perchè il nemico, non più obbligato a ripararsi e perfettamente libero in tutti i suoi movimenti, semina inesorabilmente la morte.

Accade qualche volta che gruppi d’individui isolati i quali hanno dalla prima linea vilmente abbandonato il combattimento, onde coprire la loro vergogna, vanno spargendo voci allarmanti sulle sorti del cloro capo e dei loro compagni. Sono menzogne che debbono sprezzare, ma, ammesso pure che fosse il vero, chi è risoluto e determinato a vendere caramente la vita e fare il suo dovere non deve curare le più cattive notizie.

Il soldato insomma entri in campagna nella ferma volontà di compiere il suo dovere, fiducioso nè suoi capi in sè e nei compagni e nelle proprie armi, ed allora avrà fatto tutto quanto stava in lui per rendere più probabile e più facile la vittoria; e combatta nella fiducia che se egli sarà ferito, riceverà con scienza e amore tutte le cure e l’assistenza richiesta. Potendo però questa tardare ed essendo invece preziosa un pronta medicazione della ferita per ripararla da ogni causa di infezione il soldato dovrà servirsi tosto del suo pacchetto di medicazione che per questo dovrà gelosamente conservarlo.

Al pacchetto di medicazione va unita una fialetta di tintura di iodio, che è il migliore preservativo delle infezioni; e il soldato dovrà servirsi e di questa fialetta e del pacchetto di medicazione, come è detto nella istruzione stampata ed apposta sopra il pacchetto e il tubetto.

Cercherà per quanto sarà possibile di non toccare la ferita con le sue mani, che necessariamente durante il combattimento non potranno essere pulite.