Meditazioni sulla economia politica con annotazioni/V

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Principj generali dell'Economia

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IV VI
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§. V.

Principj generali dell’Economia.


Q
Uesti principj che sono i primordiali, e che a me sembrano provati, servono di base a molte operazioni che si vogliano tentare per promuovere l’industria d’un popolo, e accrescere la popolazione, le facoltà, la forza e la coltura d’uno Stato. Accrescere quanto più si può il numero de’ venditori di ogni merce, diminuire quanto più si può il numero de’ compratori, questi sono i cardini, su i quali si raggirano tutte le operazioni di Economia Politica; poichè se l’accrescimento [p. 35 modifica]dell’annua riproduzione deve essere lo scopo della politica, e se questa non può ottenersi se non col facile e pronto sfogo di tutta la porzione eccedente i bisogni interni dello Stato; e se questo non può aversi che a misura che il prezzo interno sia minore del prezzo estero; e se per le cose già dette, ad ottenere questo fine è necessario accrescere al possibile i venditori, e diminuire i compratori, ne viene per conseguenza, che a questi due oggetti debbasi sempre tenere fisso lo sguardo.

Quali saranno i confini, fino ai quali debbasi estendere il numero de’ venditori? Quale il limite, a cui resiringere il numero de’ compratori? Quali i mezzi per ottenere questi fini? Forse saranno le leggi vincolanti e coercitive? Saranno forse le leggi indirette? Questi oggetti meritano di essere esaminati.


Annotazioni.

Le Operazioni di Politica Economia. Voler accrescere il numero de’ Venditori è lo stesso, che accrescere il numero de’ Compratori, il che non si vorrebbe; e voler diminuire il numero de’ Compratori è lo stesso, che diminuire il numero de’ Venditori, il che non si vorrebbe. [p. 36 modifica]Questi termini sono correlativi; non vi saranno Venditori, ove non vi saranno Compratori, nè questi dove non saranno quelli. Supponiamo una Nazione che per molte date merci sia composta di soli Venditori di quelle senza Compratori delle medesime; Egli è facile a comprendere, che scemerà la circolazione interna a misura che crescerà questo genere di Commercio esclusivamente esterno. Questo Commercio sarà meno utile a vendite eguali di un altro simile Commercio appresso una Nazione, che abbia Compratori interni per cagione delle spese intermedie, che saranno a carico de’ Commercianti delle prima Nazione in confronto della seconda. Il Commercio delle barbare Nazioni dell’Africa è simile a quello, che quì si dà per cardine dell’Economica direzione delle Nazioni.

Queste sono venditrici senza compratori Nazionali dell’oro, dell’avorio alle Flotte Europee; e queste profittano del numero delle offerte senza la concorrenza degl’interni compratori, che alzino il prezzo delle medesime. Quanto più una Nazione avesse un vasto Territorio e fosse venditrice senza compratori, tanto più sarebbe barbara, e selvaggia.