Memorie storiche del Santuario della B.V. della Misericordia di Castelleone/I

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I - Notizie preliminari

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Prefazione II
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CAPITOLO PRIMO.



Notizie Preliminari.



§. I.

Stato della Lombardia al principio del Secolo XVI.


Il principio del secolo xvi. fu un’epoca tra le altre, fatale all’Italia, e specialmente alla Lombardia, esposta per lunga stagione ai tristissimi effetti dei flagelli i più formidabili. Guerre accanite, e ben più terribili delle vedute da noi, devastarono per molti anni queste nostre Provincie, e vi introdussero il mal costume, e il dicadimento dell’ecclesiastica disciplina. Discordie, e fazioni intestine suscitate dal mal talento, e dalla prepotenza dei piccoli Tiranni, chiamati allora [p. 2 modifica]Signori, o Feudatarj, sempre in rivolta contro il lor legittimo Sovrano, non lasciavano pace ai poveri abitanti, che soccombevano inoltre sotto la fame per la penuria de’ viveri; e mali contagiosi mietevano a migliaja le vittime, o a meglio dire spopolavano gli intieri paesi. Da un quadro così funesto, cui presentò l’Italia per più lustri non interrotti, ben si può dedurre quali fossero le tristi vicende, che desolavano, come dissi, quella misera età. Ma quel Signore, che aggravò per tal modo allora la mano su queste terre a gastigo dei peccati del popolo, volle ancor ricordarsi delle sue misericordie, e usar del mezzo dell’Augusta sua Madre per annunziarle.

Questa nostra amorosa comune Protettrice onorò in fatti in varj tempi col suo aspetto la terra, e si rese visibile in più luoghi ad alcune anime giuste, lor di sua bocca soavemente parlando, a renderle partecipi della celeste pietà, e di quelle grazie, ch’eran presso a discendere sui popoli afflitti.

[p. 3 modifica]Abbiamo così infatti sull’Apparizione, ch’Ella fece alla Beata Zanetta di Caravaggio il 26 di Maggio dell’anno 1432. Così, sull’Apparizione a Caterina Uberti di Crema, nel luogo or detto Santa Maria della Croce il giorno 3 di Maggio dell’anno 1490; e così, per tacer di tant’altre, e per accennare le più rinomate, così abbiamo sulla di lei Apparizione in Tirano di Valtellina al B. Mario Omodei ai 29 Settembre del 1504; luoghi tutti, ne’ quali esistono, a monumento della verità, insigni Santuarj, e dove concorrono giornalmente i devoti ad implorare le grazie.

D’un così raro celeste favore fu pur distinto nel 1511 il Popolo di Castelleone, quando più gemeva oppresso dai mali della carestia della pestilenza e della guerra; e Maria Santissima fu l’annunziatrice delle Misericordie del Cielo, apparendo e favellando alla pia Vedova Domenica Zanenghetta, del cui fatto prodigioso qui scriviamo la storia. In questa pia Donna si trovi quel Giusto in van cercato dal Profeta nelle contrade di Gerosolima, [p. 4 modifica]mercè di cui obbligavasi Iddio di obbliare ogni colpa del Popolo, e di ricomporsi placato; e si avverarono così per Castelleone le divine promesse fatte un giorno ad Abramo, di perdonare ad intiere città gli apparecchiati castighi, a solo merito di pochi Giusti insieme confusi coi peccatori.


§. II.

Alcuni cenni intorno Castelleone.


Perchè, almeno i non vicini a noi, sappiano poi qual luogo sia Castelleone, così allora favorito dal Cielo, e tuttora parzialmente protetto da Maria Santissima, è ben necessario che poche cose io ne dica, senza far pompa ed ostentazione di quell’interesse che mi vi lega, come a seconda mia Patria.

Castelleone, più volte ancora dagli Storici, per la di lui antica numerosa popolazione, chiamato Città, è ricco ed ameno Paese situato verso Ponente nella parte superiore del Territorio di Cremona, alla cui Regia Delegazione è soggetto, quale [p. 5 modifica]Comune di seconda classe. È distante 18 miglia da questa Città, e 6 da Crema. L’aria vi è salubre, le campagne sono irrigue, fertili, e ben coltivate, e gli abitanti di cuor sincero, e di tempra socievole. Il centro del Fabbricato, già detto Castello, è chiuso da mura con terrapieni, che lo circondano, e serba a monumento della sua prima grandezza e maestà, un’altissima Torre; giacchè l’altra men’elevata, che esistette sino a questi ultimi tempi, fu demolita insiem con le porte, dappoichè s’introdusse l’eleganza d’abbellire i Paesi per toglierli con opere di buon gusto al lurido aspetto dell’antica rozzezza. Castelleone in fatti non manca di buoni moderni caseggiati, e tutto giorno si ritraggono i vecchj a miglior forma; strade spaziose e ventilate; portici ben ridotti; e due bellissimi borghi, l’uno dalla parte di Cremona, e l’altro di Crema, concorrono anch’essi a renderlo dilettevole.

Fu desso riedificato nel 1188, per grazia ottenuta presso Federico Barbarossa da Monsignor Vescovo Sicardo; e fu [p. 6 modifica]paese un tempo rispettabile, e rinomato per fatti d’armi, e per assedj sostenuti. Ebbe forma propria di Governo, e particolari Principi e Padroni, tra i quali il così famoso Gabrino Fonduli.

Castelleone fu sempre riguardato come uno de’ più distinti Feudi in Lombardia, e sino ai nostri giorni fu una delle così dette Terre separate dal Cremonese, godendo perciò de’ suoi diritti, e suoi privilegi. Nello Spirituale fu sempre soggetto al Vescovo di Cremona. Ha un’insigne Prepositura con Parrocchia, Sede di Vicariato Foraneo, Capo di Pieve, ed anticamente di Collegiata. - Ampia, bella, e di buona architettura è la Chiesa Prepositurale, continuamente uffiziata con decoro, e con impegno. Sonovi le Chiese sussidiarie e figliali in numero proporzionato al bisogno dell’esteso suo Territorio, non minore di circa 20 miglia di circondario, benchè non si contino che presso a 5000 abitanti; e vi sono finalmente in Castelleone non pochi monumenti perenni della pietà de’ Maggiori, cioè alcuni pii Legati [p. 7 modifica]per doti, il Monte di Pietà, l’Instituto Elemosinario, e l’Ospedale per gli infermi.

Parlando del Traffico, non vi è questo molto coltivato; benchè siavi ad ogni Mercoledì un Mercato settimanale; mentre il vicino Borgo di Soresina tira a sè ogni negoziatura di seta, di lino, di granaglie ecc. Avverandosi però il progetto sulla nuova strada provinciale, che da Cremona a Crema passar debba per Castelleone, acquisterà questo Paese lustro maggiore.

Ma poche cose mi son prefisso di dire, e bastino per ciò le accennate, per servire all’oggetto, pel quale appunto le accennai. Forse verrà stagione, in cui io m’abbia a prender pensiero di scriver anche la Storia di Castelleone; ma vediamone intanto le vere glorie nella predilezione, ch’egli ha dal Cielo pel Patrocinio speciale di Maria Santissima, e scendiamo a parlare delle prodigiose Apparizioni, ch’Ella fece alla pia Vedova Domenica Zanenghetta.