Monarchia/Libro III/Capitolo VI

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Libro III - Capitolo VI

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Dante Alighieri - Monarchia (1312)
Traduzione dal latino di Marsilio Ficino (1468)
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Confuta che Samuello nella Scriptura non fighura el papa, et Saul non fighura lo inperadore.

Dalla lettera del primo libro Delli Re assumono la creatione et dipositione di Saul, dicendo che Saul re prima posto in trono, fu poi deposto per Samuel, che in vecie di Dio comandò a ·ccolui. E di qui argumentano che ·ccome colui, vichario di Dio, ebbe autorità di dare et torre el tenporale reggimento et trasferirlo inn–altri, così hora il vichario di Dio, huniversale preside della chiesa, ha autorità di dare, torre et trasferire lo scetro del tenporale ghoverno: e di questo sanza dubbio seguiterebbe che dalla chiesa dipendesse l’autorità dello inperio. A questo diciamo, destruendo quello che dicono Samuel vichario di Dio, perché non come vichario, ma ·cchome spetiale leghato a questo, et come nuntio referente lo expresso mandato di Dio, fece questo. La qual cosa così si dichiara, perché apunto quello che Iddio disse, solo fece et referì. Altro è essere vicario, altro nuntio et ministro, come altro è essere dottore et altro interpetre. Inperò che vicario è colui al quale la iurisditione è conceduta con leggie et con arbitrio; et però, intra li termini della iurisditione commessa, per leggie ho per arbitrio può fare contro alcuna cosa che ’l signiore non conosce; ma il nuntio non può, se none in quanto nuntio; et come il martello nella virtù solo del fabro adopera, così il nuntio nel solo arbitrio di colui che ’l manda. Adunque non seguita che ·sse Iddio per Samuel nuntio fece questo, el vicario di Dio lo possa fare. Molte cose Dio ha fatte, fa et farà, che ’l vicario di Dio, et sucessore di Pietro, non può fare; et però l’argumento loro è ’dal tutto alla parte’, così: ’l’uomo può vedere et hudire; adunque l’occhio può vedere et hudire’. Et questo non vale, ma varrebbe ’destruendo’ così: ’lo huomo non può volare, adunque non possono le braccia dello huomo volare’. Et similmente così: ’Dio non può fare pel nuntio che ·lle cose generate non sieno generate, secondo la sententia d’Aghatone; adunque il suo vicario no ·llo può fare’.