Notizie sulla Guerra della Indipendenza d'Italia (Monitore Toscano)/Particolari della Battaglia di Melegnano

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Particolari della Battaglia di Melegnano

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Particolari della Battaglia di Melegnano

Mon. N. 153.
« Melegnano, 10 giugno 1859

« Sire,

« V. M. mi ha dato ordine jeri di recarmi col 1° corpo sulla strada di Lodi, di cacciare il nemico da San Giuliano e da Melegnano, prevenendomi che per quest’operazione ella [p. 63 modifica]mi aggiungerebbe il 2° corpo, comandato dal maresciallo Mac-Mahon.

« Mi sono recato immediatamente a San Donato per intendermi col maresciallo, e siamo convenuti ch’egli attaccherebbe colla sua 1ª divisione San Giuliano; che dopo averne scacciato il nemico, egli si dirigerebbe su Carpianello per passare il Lombro, i cui approcci sono difficilissimi, e che di là si dirigerebbe sopra Mediglia.

« La 2ª divisione dovea prendere a San Martino la strada che, per Trivulzo a Casanova, la conduceva a Bettola e dirigevasi sulla sinistra di Mediglia, in modo di girare la posizione di Melegnano.

« Fu convenuto che tutto il 1° corpo si dirigerebbe sulla strada maestra di Melegnano, manderebbe a destra, al punto indicato sulla carta « Betolma » la 1ª divisione, che, passando per Civesio, Viboldona, andrebbe a Mezzano, stabilirebbe su questo punto una batteria da 12 pezzi per battere prima Dedriano e poscia il cimitero di Melegnano, dove il nemico erasi trincerato ed aveva stabilito forti batterie.

« Che la seconda divisione del 1° corpo, dopo aver lasciato San Giuliano si porterebbe sopra San Brera e vi stabilirebbe ugualmente una batteria di 12 pezzi per battere il [p. 64 modifica]cimitero ed andar diritto per la strada di Melegnano a Lodi.

« Che finalmente la 3ª divisione dello stesso corpo si dirigerebbe direttamente su Melegnano e prenderebbe d’assalto la città, in concorrenza della 1ª e 2ª divisione, dal momento che il fuoco della nostra artiglieria vi avrebbe sparso il disordine.

« La 7ª divisione, lasciando Melegnano sulla sua sinistra, ebbe ordine di portarsi sopra Cerro, la 2ª e la 3ª sopra Sordio; dov’esse dovevano mettersi in relazione col 2° corpo, che, per Dresano e Casalmajocco, vi si dirigeva ugualmente.

« Perchè queste combinazioni potessero avere un pieno successo, occorreva che il tempo non mancasse al loro sviluppo, e, prescrivendomi d’operare lo stesso giorno della mia partenza da S. Pietro l’Olmo, V. M. rendeva il compito più difficile, giacchè la testa della 3ª divisione del 1° corpo non potè entrare in linea che a tre ore e mezzo, tanto la strada era imbarazzata dai convogli del 3° e 4° corpo.

« Intanto a due ore e mezzo io diedi l’ordine al Maresciallo Mac-Mahon di marciare sopra San Giuliano; egli non vi trovò il nemico, passò il Lombro a guado, sebbene un ponte fosse indicato sulla carta a Carpianello, e continuò il suo movimento su Mediglia.

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« A cinque ore e mezzo, la 3ª divisione del 1° corpo giunse a circa 1200 metri da Melegnano, occupato dal nemico, che aveva rizzato una barricata a circa 500 metri innanzi sulla strada, ed aveva stabilito batterie all’entrata della stessa città, dietro un taglio, all’altezza delle prime case. Io ordinai al generale Bazaine di disporre la sua divisione per l’attacco; un battaglione di Zuavi fu lanciato innanzi e sui fianchi in bersaglieri.

« Il nemico ci accolse con un cannoneggiamento che poteva divenir pericoloso, perchè le sue palle infilavano diritte per la strada su cui noi dovevamo marciare in colonna. La nostra artiglieria rispose con successo a quella Austriaca, ed il generale Forgeot, con due Batterie e coi bersaglieri della 1ª divisione a Mezzano, appoggiò sulla nostra destra l’attacco che noi stavamo per intraprendere. Feci mettere gli zaini a terra e lanciare a passo di corsa contro la batteria nemica il 2° battaglione di Zuavi, seguito da tutta la 1ª brigata.

« Gli Austriaci avevano guarnite d’una gran quantità di bersaglieri le prime case della città, il taglio della strada ed il cimitero, e non ostante essi non poterono resistere allo slancio del nostro attacco, batterono in ritirata a diritta e sinistra, fecero una vigorosa resistenza nelle strade, al castello, dietro le [p. 66 modifica]siepi e i muri dei giardini, e furono completamente scacciati dalla città a nove ore di sera.

« La 2ª divisione, al suo arrivo presso Melegnano, prese a sinistra della 3ª, seguì il fiume e prese od uccise i nemici che noi avevamo già cacciati dall’alto della città e superati. Il maresciallo Mac-Mahon potè anche scagliare contro gli Austriaci palle e granate sulla strada di Lodi; egli erasi trasferito, al romore della nostra fucilata, a Cologno.

« La resistenza del nemico fu gagliarda. Parecchie volte si venne all’attacco della bajonetta. In una delle riscosse offensive degli Austriaci, l’ala del 33°, un momento pericolante, fu bravamente difesa.

« Le perdite del nemico sono considerevoli; le strade e i terreni vicini alla città erano pieni zeppi dei loro morti: 1200 feriti Austriaci sono stati trasportati alle nostre ambulanze; noi abbiamo fatto da 8 a 900 prigionieri e preso un cannone. Le nostre perdite ascendono a 943 uomini tra uccisi e feriti; ma come in tutte le precedenti pugne, gli ufficiali pagarono un più largo tributo: i generali Bazaine e il generale Goze riportarono contusioni; il colonnello del 1° Zuavi fu ucciso; il colonnello e il luogotenente colonnello del 33° furono feriti. In tutto 13 uffiziali uccisi e 56 feriti.

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« Ho l’onore di spedire all’Imperatore, collo stato di queste perdite, le proposizioni fatte dai generali di divisione e approvate da me. La prego di avervi riguardo e di trattare il 1° corpo coll’usata sua benevolenza.

« Io le raccomando particolarmente il colonnello Anselm, mio capo di stato maggiore, proposto per generale di brigata; il comandante Foy il cui cavallo venne ferito, e che è proposto per luogotenente colonnello; il comandante Melin proposto per uffiziale della legion d’onore; il capitano de Rambaud, per cui chiesi già l’avanzamento e il signor Franchetti sotto uffiziale al 1° cacciatori di Africa, mio porta-bandiera che fu ferito al mio lato.

« Sono con rispetto

« Il maresciallo, Baraguay d’Hilliers. »