Operette morali/Dialogo: ...filosofo greco, Murco senatore romano, popolo romano, congiurati

Da Wikisource.
Dialogo: ...filosofo greco, Murco senatore romano, popolo romano, congiurati

../Novella: Senofonte e Niccolò Machiavello/Per la novella Senofonte e Machiavello ../Dialogo tra due bestie, p. e. un cavallo e un toro IncludiIntestazione 28 luglio 2009 75% Da definire

Dialogo: ...filosofo greco, Murco senatore romano, popolo romano, congiurati
Novella: Senofonte e Niccolò Machiavello - Per la novella Senofonte e Machiavello Dialogo tra due bestie, p. e. un cavallo e un toro


(Murco significa poltrone, e dall’altro canto Appiano nomina un certo Murco fra quelli che si unirono ai congiurati fingendo di avere avuto parte nella congiura. Murco era soprannome degli Stazi, famiglia consolare. V. Velleio II. 69. sect. 2, 72. sect. 4, 77. sect. 3. colle note Variorum ai detti luoghi, e l’Hist. des 2 triumv. t. 2. p. 170).

Filosofo
Dove andate così di fuga?
Murco
...non sapete niente?
Filosofo
Di che?
Murco
Di Cesare.
Filosofo
Oh Dio, gli è successo qualcosa? Dite su presto. Ha bisogno di soccorso?
Murco
Non serve. E stato ammazzato.
Filosofo
Oh bene. E dove e come?
Murco
In Senato, da una folla di gente. Mi ci trovava ancor io per mia disgrazia, e son fuggito.
Filosofo
Oh bravi: questo mi rallegra.
Murco
Ma che diavolo? sei briaco? Che mutazione è questa?
Filosofo
Nessuna. Io credeva che gli fosse accaduta qualche disgrazia.
Murco
Certo che schizzar fuori l’anima a forza di pugnalate non è mica una disgrazia.
Filosofo
Non è una disgrazia che ne pianga nessuno. La gente piange quando il tiranno sta male, e ride quando è morto.
Murco
Quando anche non fosse morto, non occorreva che tu fingessi in presenza mia che ti sono amico da gran tempo.
Filosofo
Mentre il tiranno è vivo, non bisogna fidarsi di nessuno. E poi ti corre voce d’essere stato amico di Cesare.
Murco
Come sono tutti gli amici dei tiranni. Il fatto sta che di Cesare in quanto Cesare non me ne importa un fico; e per conto mio lo potevano mettere in croce o squartare in cambio di pugnalarlo, ch’io me ne dava lo stesso pensiero. Ma mi rincresce assai che ho perduta ogni speranza di fortuna, perch’io non ho coraggio, e questi tali fanno fortuna nella monarchia, ma nella libertà non contano un acca. E il peggio è che mi resta una paura maledetta. Se li porti il diavolo in anima e in corpo questi birbanti dei congiurati. Godevamo una pace di paradiso, e per cagion loro eccoci da capo coi tumulti.
Filosofo
Ma queste son parole da vigliacco. La libertà, la patria, la virtù ec. ec.
Murco
Che m’importa di patria, di libertà ec. Non sono più quei tempi. Adesso ciascuno pensa ai fatti suoi.
Filosofo
Lo so meglio di te, ma certe cose non vanno dette in piazza.
Murco
E in piazza e in tribuna e dovunque. Questo non è il secolo della virtù ma della verità. La virtù non solamente non si esercita più col fatto (levati pochi sciocchi), ma neanche si dimostra colle parole, perché nessuno ci crederebbe. Oh il mondo è cambiato assai. L’incivilimento ha fatto gran benefizi.
Filosofo
Sto a vedere che costui mi vuol fare il maestro di filosofia. Murco mio caro, questi insegnamenti noi gli abbiamo su per le dita. La filosofia non è altro che la scienza della viltà d’animo e di corpo, del badare a se stesso, procacciare i propri comodi in qualunque maniera, non curarsi degli altri, e burlarsi della virtù e di altre tali larve e immaginazione degli uomini. La natura è gagliarda magnanima focosa, inquieta come un ragazzaccio; ma la ragione è pigra come una tartaruga, e codarda come una lepre. Se tutto il mondo fosse filosofo, né libertà né grandezza d’animo né amor di patria né di gloria né forza di passioni né altre tali scempiezze non si troverebbero in nessun luogo. Oh filosofia filosofia! Verrà tempo che tutti i mortali usciti di tutti gl’inganni che li tengono svegli e forti, cadranno svenuti e dormiranno perpetuamente fra le tue braccia. Allora la vita umana sarà dilettevole come una sonata del monocordo. Che bella cosa la nuda verità! che bella cosa il dormire, e non far niente, e non curarsi di niente!
Murco
Adagio adagio, che siete in piazza e non mica in iscuola: e questo non è tempo da declamare. Pensiamo ai casi nostri.
Popolo
Viva la libertà. Muoiano i tiranni.
Murco e Filosofo
Viva la libertà. Muoiano i tiranni.
Murco
Bisogna studiar la maniera di regolarsi (seguano altri discorsi).
Popolo
Muoiano i traditori. Viva la dittatura.
Murco e Filosofo
Muoiano i traditori. Viva la dittatura.
Murco
Qui non istiamo bene. Casa mia sta lontana. Ritiriamoci in Campidoglio. (Entrati in Campidoglio, altri discorsi).
Murco
Che tumulto è questo?
Parte del popolo
Viva la libertà.
Altra parte
Viva la dittatura.
Murco e Filosofo
Viva la libertà. Viva la dittatura.
Filosofo
Viene avanti uno che porta un cappello in cima a una picca, e dietro una processione di togati. Vengono a dirittura qua.
Murco
Oh me tristo. I congiurati. Ci siamo. Non c’è tempo da fuggire.
Filosofo
Tengono ciascuno un pugnale in alto.
Murco
Portate nessun’arma indosso?
Filosofo
Porto uno stilo da scrivere.
Murco
Date date, anche questo farà. Mi caccerò tra la folla, e mi crederanno uno de’ congiurati.
Filosofo
A maraviglia: l’amico di Cesare.
Murco
Strigne più la camicia che la sottana. Tu che sei forestiero, e non hai carica né dignità, non corri nessun rischio.
Bruto
Il tiranno è morto. Viva il popolo romano. Viva la libertà.
Murco e Congiurati
Viva il popolo romano. Viva la libertà.
Bruto
Sbarrate le porte.
Murco
Sì per Dio, sbarratele bene.
Popolo
Viva la dittatura. Muoiano i congiurati.
Murco
Muoiano i congiurati
Bruto
Come? dov’è? chi di voi grida, muoiano i congiurati? Sei tu quello?
Murco
Perdonate: è stato uno sbaglio: mi diverto a far da scrivano, e per questo sono avvezzo a ripetere quello che sento dire.
Bruto
Ma come stai qui fra noi?
Murco
Forse che non sono de’ vostri?
Bruto
Non so niente. Chi si è curato d’un vigliacco tuo pari?
Murco
Anzi io son quello che gli ho dato la prima pugnalata.
Casca
Bugiardo: la prima gliel’ho data io.
Murco
E’ vero: ho fallato: voleva dir la seconda.
Congiurato
La seconda gliel’ho data io.
Murco
Dunque la terza.
Altro congiurato
Signor no: sono io che gli ho dato la terza.
Murco
Insomma io gli ho dato una pugnalata, ma non mi ricordo quale.
Congiurato
E il coltello è rimasto nella piaga?
Murco
No, ma l’ho ferito con quest’arma che porto in mano.
Congiurato
Questa? è imbrattata di cera ma non di sangue.
Murco
Non gli avrò passata la veste.
Bruto
Abbiate l’occhio a costui. Disponiamo i gladiatori.