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ATTO SECONDO.

SCENA PRIMA.


Clori, e Leucippe.

Clo.
M
Eno, ch’io non sperai,

Fatto hò soggiorno con Licasta, e meno
Di quel, che paventai,
Perdo di questo giorno;
Ella annoiata da la febbre amava
Solitario riposo,
E sì come pur suole
Un’anima dolente
Malamente soffriva
Altrui detti, e parole;
Hor contra mio pensiero
Goderò per le selve
Parte di questo giorno,
Che perder tutto intiero
Fermamente io credea;
Forse alcuna Cervetta
Fuggirà l’arco in vano,
Che per lei tenderà questa mia mano.
Leu.O meraviglia, o sdegno,
Che nel petto di Clori io veggo acceso
Tosto, ch’ella l’intenda.


Ecco