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Q U A R T O. 31

I loro honesti studi
Con assalti amorosi; e certamente
Contra costor la morte oltra misura
Pena non è; ma fra le mani habbiamo
Caso diverso; et oserei giurare
Non mai venuto in core
A chi diede la legge: un giovinetto
Impazzito d’amore, e procacciando
Farsi sposa una Ninfa, è qui venuto
Come fanciulla, e sì modestamente,
E sì gentili furo i suoi costumi,
Che sempre reputossi una fanciulla
Fra nostri monti, e se sì strano intoppo
Non si faceva incontro a suoi disegni,
Ei partiva di quì, che pur una ombra
Non lasciava d’offesa; egli è caduto
Veracemente in colpa, ma la forza
D’Amore è sua difesa.
Tir.Montano io temerei, che la pietade
Usata verso un sol poi non uscisse
Ver la vita di molti
Non picciol feritate; riguardando
A la strada, che s’apre a l’ardimento
De la sfrenata gioventù; che ’n mente
Questo caso venisse a quegli antichi,
Che fermaro la legge, io già non posso
Affermare, ò negare;
Ben certo si comprende,
Che vollero munire, e far secura
In queste selve l’honestà; per tanto
A ciò si conservasse
Sotto pena di morte divietaro,
C’homo quì non trattasse; hor tu ripensa,


B   4     Se