Pagina:Alcuni opuscoli filosofici.djvu/68

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nelle case nobilissime con grandissima trascuraggine allevarsi i figliuoli. Dal che poi ne segue, che si vedono continuamente scemare quelle ricche miniere di ferro nelle viscere delle nostre montagne, per adoprarlo a spargere il sangue de’ proprij Cittadini. E a me tocca di piangere amaramente le morti violente di tre miei fratelli carnali. Questo non dico già nell’educazione del sopradetto fanciullo, poichè è stato dato in educazione, e governo ad un Sacerdote onoratissimo, e conosciuto da me di lunga mano per persona di bontà insigne; e spero in Dio, che si anderà continuando a mantenergli appresso uomini di garbo, e valore, acciò possa riuscire pari a’ suoi Antenati, ed Avi, lumi splendentissimi non solo di Brescia, mà di tutta l’Italia. Da tutto questo progresso desidero che V. S. faccia la conseguenza, che io non hò scritto nell’altra mia con derisione la soluzione di quel Filosofo, anzi vengo a sottoscrivermi alla sua sentenza, e parere, e così pretendo di averlo honorato, come farò sempre. Nè pretendo per questo di guadagnarmi appresso di lui grazia nessuna, perche sò che tale è l’obbligo mio, al quale se non sodisfacessi, sarei degno di biasimo, mà sodisfacendo non ne merito lode nessuna, come a punto accaderebbe, se io per disgrazia mi ritrovassi privo del naso; sarei ben mostrato a dito, e biasimato da tutti, mà per avere il naso non hò mai trovato pur uno, che m’habbia lodato di tal prerogativa: e tanto basti di aver detto in mia difesa. Ma ritornando al proposito nostro considero. Che quando ci si rappre-