Pagina:Alcuni opuscoli filosofici.djvu/70

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triangoli posti sopra la stessa base, e fra le medesime paralelle fossero disuguali; e così sarebbe a noi dopo la dimostrazione maraviglia grandissima, se il quadrato del lato opposto all’angolo retto nel triangolo rettangolo, fosse maggiore, o minore de’ quadrati de i lati, che contengono l’angolo retto, & in tal modo allora pare, che l’intelletto nostro si quieti, quando giugne per dir così ad evacuare affatto quella maraviglia, che prima ci aveva ingombrata la fantasia,e tutto questo ci succede felicemente nel progresso del nostro discorso, cominciando da una cosa, che non ci è maravigliosa, anzi l’abbiamo per notissima, e chiarissima, trapassiamo ad un’altra, che parimente, essendo vera, e conosciuta per vera, non ha del maraviglioso, e da questa ad un’altra, ed un’altra, pure ammesse senza maraviglia, e senza difficoltà, e con queste, e con altre bisognando, finalmente caschiamo nella nostra conclusione, la quale conosciuta, cessa affatto in noi la maraviglia. Ora applicato tutto questo al proposito nostro; dico che ci doveremmo contentare di quanto si è detto di sopra per bocca di quel fanciullo. Imperocche ordinando tutto il discorso prima col metodo risolutivo, e poi col compositivo, diremo che tinta, che sarà la metà d’una faccia di un mattone di nero, e l’altra metà di bianco, & esposta al lume del Sole per un’ora in circa, la metà tinta di nero si sentirà più calda, che quella tinta di bianco, perche nella parte nera saranno piu calidi, che nella bianca. Mà perche sono più calidi nella parte nera, che nella bianca? Perche il lume del Sole è caldo, e più