Pagina:Alcuni opuscoli filosofici.djvu/82

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E se noi ricercheremo quello che seguisse, quando essendo prima stato riscaldato un pavimento (o sia stato riscaldato dal lume del Sole, o del fuoco) gli applicassimo il mattone in modo, che la faccia tinta combaciasse col pavimento, direi che dalle sopradette cose si deduce che il riscaldamento si farebbe eguale nella parte nera, e nella bianca. Non debbo lasciar di notare (e sarà in luogo del quinto problema) che non solamente il nero, & il bianco mostrano questa diversità nel riscaldarsi al lume, del Sole, ma segue il medesimo, se bene non con tanta differenza, in tutti gli altri colori, e tutto pure dipende dalla medesima ragione, dovendosi riscaldare meno quella parte, che sarà colorata di colore, che rifletterà maggior copia di lume, e più quella, che rifletterà minore vividezza di splendore. Facilissimamente dalle cose dette si rende la ragione di quello effetto, che si osserva negli specchi ustorij, il quale è, che molto difficilmente si accende il fuoco nella carta bianca, dove all’incontro la carta, che sia tinta di qualche colore s’infiamma facilmente, e più facilmente se sarà tinta di nero, il che segue, perche non è possibile infiammarsi, se prima non si riscalda, ma prima si riscalda il nero, e poi il bianco, quindi più facilmente s’infiamma il nero, che il bianco. Di più colle medesime ragioni non sarà difficile rendere la ragione d’altri quesiti, che occorrono in questa materia del caldo, come sarebbe; per che cagione sotto lo stesso clima si ritrova tal volta un paese, che sarà più caldo ordinariamente, che un altro, potendosi dire che ciò può nascere