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Verno. 87

Il rio d’argento, pria d’onde serene,
     Or del nuovo dolor gonfio si mira
     Ed inonda di lagrime l’arene.
Da venti, e piante, e rivi si sospira
     100Del crudo fato, e dice. Or Dafni è duolo
     Per noi, la nostra gloria ah! più non spira.
Ma tu deh! guata, ove con leggier volo
     Dafni n’ascende al Ciel maravigliosa
     Sovra le nubi, e lo stellato polo;
105Adornan quella scena luminosa
     Bellezze eterne, e sempre freschi i prati,
     E di boschetti sempre verdi a josa.
Or tu mentre ivi posi in su gli strati
     Amarantini, o gl’immortali fiori
     110Ne cogli da quei campi fortunati,

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