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Discorso sulla Buccolica xxxvii

Pastori, come realmente sono oggigiorno. Devon bensì concepirsi nella maniera, in cui erano allora, quando al nome loro veniva annessa una certa nozione di qualità, ed il migliore degli Uomini non ne isdegnava l’impiego. A produrre però più oltre questa rassomiglianza vuolsi far risplendere nel Poema quell’aria di pietà verso gli Dii, che tanto visibilmente appare in tutte le opere dell’antichità. Vi si deve conservare ancora qualche sapore dell’antica maniera di scrivere: Le connessioni ne debbon esser lente; Le narrative, le descrizioni brievi; i periodi concisi. Nè basta, che le sole sentenze sian corte, vuol esser tale anche l’Egloga intera. Perchè non possiamo noi supporre essere stata la Poesia un affare degli antichi Pastori, ma sì bene un lor passatempo all’ore vacanti.

In riguardo poi all’età presente non avvi cosa, che possa più conferire a render queste com-


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