Pagina:Algarotti - Il Newtonianismo per le dame, 1737.djvu/4

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(IV)

parea pieno di difficoltà, e di spine. Si potrebbe dire, che voi avete commesso la cura di muovere i Cieli alle Grazie, ed alle Veneri in luogo di quell’intelligenze, a cui l’Ignoranza aveva altre volte addossato un tale ministero.

Corrispose il buon’esito della vostra Opera alla bellezza, e novità dell’impresa. Quella metà del nostro Mondo, che rapisce sempre seco i suffragj dell’altra, â dato i suoi al vostro Libro, e lo â consagrato nella più lusinghevol maniera alla Posterità.

Ardirei io lusingarmi, che la mia Luce dovesse aver la sorte de’ vostri Mondi? Se la brama di piacere a ciò, che piace tanto a noi, a far la sua fortuna bastasse, nulla mi resterebbe ad invidiarvi. Ma io conosco troppo le molte cose che mi mancano, ne potrei farmi lecito di non desiderarle; poichè senza parlare de’ vostri talenti, e dell’Arte di festevol rendere, & amabile tutto ciò, che voi trattate; egli pare, che il soggetto della Pluralità de’ Mondi da voi scelto, sia quello, che più d’ogn’altro somministra immagini vaghe e leggiadre, e che è perciò il più convenevole a’ vostri Interlocutori fra quanti potea fornirvene il vasto campo della Filosofia. Le cose ch’egli offre all’animo


nulla