Pagina:Annali del principato ecclesiastico di Trento dal 1022 al 1540.djvu/33

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la festa di S. Martino, volendo, ammalato com’era, proseguire il viaggio, dovette soccombere nel tugurio d’un villaggio all’estremità settentrionale del principato trentino, l’anno 1138.

Spronato il nostro vescovo da brama ardentissima di visitare personalmente i luoghi santi della Palestina, vi si recò con suo molto disagio; poi, fatto ritorno alla sua sede, logorato dalle fatiche e pieno di meriti, vi morì il giorno di Pasqua dell’anno 1149. Il suo cadavere fu trasferito, secondo l’ultima sua volontà, nel monastero dei Canonici Regolari di Suben, fondato dai suoi maggiori.

Arnoldo, succeduto ad Altemanno, ebbe una reggenza brevissima. L’Ughelli riporta nella sua opera una lettera di papa Eugenio III (che tenne il pontificato dal 1145 al 1153) diretta da Arnoldo vescovo di Trento, a Lotario vescovo di Vicenza, a Bellino vescovo di Padova, delegati apostolici ad istanza del Capitolo di Verona, con cui ingiunge di ammonire, entro il termine di giorni quaranta, alcuni loro parocchiani in essa nominati, a restituire certi poderi ingiustamente occupati alla chiesa di Verona, obbligandoli colle pene e censure canoniche. Il vescovo Arnoldo morì ai 15 di Febbrajo 1154.

A lui tenne dietro Eberardo, del quale, come dell’antecedente, non si conosce il casato e la patria. Ad esso rimise una considerevole somma, ammassata mediante colletta ed imposizione, l’imperatore Federico I, per risarcire i sacri luoghi della Valle Trentina danneggiati dalla di lui soldatesca. Nel 1155 fu fatta tra