Pagina:Annali del principato ecclesiastico di Trento dal 1022 al 1540.djvu/469

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muoverlo in loro favore, di dargli nelle mani la città di Trento. Il principe li accolse benignamente, ma li consigliò a mutar sentimenti e ad ubbidire al loro vescovo, a cui starebbe a cuore di sollevarli. Disgustati di questa risposta, i suddetti nunzii fecero alleanza coi villani tirolesi, onde promuovere una insurrezione generale.

I Consoli di Trento, in una lettera dei 22 maggio 1525 al vescovo Bernardo, dicono essere state fatte dai suoi luogotenenti le seguenti proposizioni: 1.° che si elegessero i capi di quartiere Leonardo Stiegelmaier, Lorenzo Sizzo, Maestro Vincenzo speziale, e Bartolomeo detto Frapure, speziale, per trattare l’occorrente con essi Consoli, sino alla decisione del Congresso provinciale; 2.° che i dottori facciano guardia alle porte per se o per altri; 3.° che sino al termine del Congresso provinciale, i Consoli non possano esigere dagli esteriori le imposte dovute alla Provincia; 4.° che i sindaci esteriori si uniscano solidariamente con quelli della città. I Consoli asseriscono di avere risposto alla prima proposizione, di non poter acconsentire se non nel caso, che i superiori vi concorrano col loro comando; alla seconda, che non si opponevano, purchè ciò sia senza pregiudizio di alcuno; alla terza, che vi si accomodavano di buona voglia; alla quarta, acconsentivano egualmente, salve le loro ragioni intorno ai punti di discrepanza fra la città ed i comuni esteriori, dei quali aspettano la decisione dal Congresso provinciale. Il vescovo, rispondendo li 24 maggio, rimette il giudizio sopra tutte queste cose a tempo più opportuno.