Pagina:Annali del principato ecclesiastico di Trento dal 1022 al 1540.djvu/69

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Nel 1204 conferì Corrado, in titolo di feudo, al sopradetto Alberto di Stenico, vassallo capitolare, il dosso di Molveno, chiamato di Mezzolago, dandolo in di lui custodia e de’ suoi eredi, con divieto però di erigervi in alcun tempo un castello o fortilizio, senza il permesso dei vescovi di Trento1.

Nello stesso anno 1204, essendo morta l’abbadessa del convento di Sonnenburgo, diocesi di Bressanone, fondato nel 1018 da un conte di Flavone, il nostro Corrado vi si recò personalmente per constatare le ragioni e prerogative sopra di esso spettanti alla Chiesa di Trento. Convocate le religiose, coi vassalli e ministeriali di quel convento, dalle loro deposizioni giurate risultarono a favore della chiesa di Trento i seguenti principali diritti: che l’abbadessa, subito dopo l’elezione, debba ricevere dal vescovo l’investitura di tutto il temporale; che, non convenendo le religiose nell’elezione, il vescovo possa dar loro quella superiora che più gli piacesse, con facoltà di deporla ogniqualvolta mancasse ai doveri della reggenza; che l’abbadessa, ad ogni requisizione, abbia ad accompagnare il vescovo di Trento, allorchè si recasse a Roma coll’imperatore, somministrandogli a tal uopo un buono e onorevole somaro (bonum et honorabilem somarium)

    avanti la festa di S. Andrea; a quella di Varena non assegna nè mese nè giorno, asserendo però che si attribuisce al vescovo Corrado. Il Bonelli mette la consacrazione di queste tre chiese all’anno 1193. V. Monum. Eccl. Trid., pag. 45.

  1. Cod. Wangh., pag. 160. Miscell. Alberti, Τ. IV, fol. 11.