Pagina:Antichi monumenti di Siracusa.djvu/51

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fortemente a Cicerone, Questor Romano, come leggesi nell' act. IV. lib. III. Ita Decumas lege Hieronica semper vendendas censuerunt, ut iis jucundior esset muneris illius functio, si ejus Regis, qui Siculis carissimus fuit, non solum instituta, commutato imperio, verum etiam nomen maneret. Hoc jure ante Verrem Praetorem Siculi semper usi sunt... Siculo uno recusante, cum amplificatione vectigalium, nomen Hieronicae legis mutare noluerunt: tu homo minimi consilii, nullius auctoritatis injussu populi, ac Senatus, tota Sicilia recusante, cum maximo detrimento, atque adeo exitio vectigalium totam Hieronicam legem sustulisti.

Sotto l'impero greco cessò ogni divisione e fu considerata la Sicilia come una sola Provincia, governata da un Patrizio, detto Stratego, che dimorava anche in Siracusa, e durò una tal dignità in Siracusa fino all'anno 1172, in cui era Goffredo d'Immeo, ma stendeasi la sua giurisdizione per lo solo distretto. S. Gregorio Papa scrisse una volta a S. Giovanni, Vescovo di Siracusa, di non far difficoltà, in permettere a Venanzio, Patrizio della Sicilia, che nel suo privato Oratorio vi facesse celebrar la Messa, anzi gli suggerì, che a renderselo bene affetto, sarebbe stato conveniente, ch'egli stesso talvolta ivi la celebrasse. Da un'altra lettera del detto S. Pontefice, scritta nel 602, allo stesso S. Giovan-