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lo fece correre fino alle Cascine in cerca della signora Beatrice e che lo persuase a rimanere in una casa, dove ormai capiva di non aver più nulla da guadagnare.

Ma improvvisamente, ecco, sentivasi ghermito anche lui dal destino che perseguitava buoni e cattivi. Una moneta d’oro può per qualche tempo coprire una piccola macchia d’olio: ma l’olio è più forte dell’oro. Così il male, come la macchia d’olio, dilatandosi, usciva a deturpare le anime più innocenti.

Era orribile il pensiero che, per salvare la fama e la ricchezza d’un uomo prepotente, suo padre dovesse andare in prigione. Ed egli aveva fino a ieri mangiato il pane di questo prepotente! Non capiva ancor bene, troppe furie uscivano in una volta dal suo cuore in tempesta, ma sentiva dal suo stesso spavento che in questa orribile guerra d’interessi e di prepotenze era in giuoco la vita di qualcuno.

Ansante e strabuffato si attaccò al cordone del campanello e dette una forte strappata.

Venne ad aprire l’Augusta che, vedendolo così slavato e stravolto, domandò subito che cosa fosse accaduto.

— Ho bisogno di parlare alla signora Arabella.

— Una disgrazia? venga avanti, vado a vedere se è ancora su. Di solito si ritira presto.

La donna condusse il giovine nel salotto da pranzo, collocò una lampada a globo di vetro sul caminetto e andò ad avvertire la signora.

In piedi cogli occhi fissi al globo luminoso, Ferruccio rimase solo, ancora ansante e affannato per la corsa fatta, travolto da una vertigine di tutti i sensi, in cui le molte e torbide sensazioni precipita-

E. De Marchi - Arabella. 13