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DUE LETTERE GLOTTOLOGICHE
DI
G. I. A.1




I.


Di un filone italico, diverso dal romano, che si avverta nel
campo neolatino.Lettera a Napoleone Caix.


Milano, 6 settembre 1879.


Carissimo signore. — Le rendo grazie vivissime per la buona e cortese Sua lettera. Ma temo che Ell’ abbia preso troppo ‘ad litteram’ ciò che io Le diceva circa la tendenza a etimologizzare e a trovar continuità di fenomeni tra i linguaggi paleoitalici, in quanto sien diversi dal solito latino, e i vernacoli odierni. Se io mi son fatto lecito di mostrare qualche apprensione che in Lei questa doppia tendenza potesse talvolta parer pronunziata più del bisogno, ora provo un po’ di rimorso nel veder ch’Ella propenda a concedermi assai più che io non chiedessi. Tempererò dunque l’effetto delle nostre conversazioni, coll’offrirle un esempio di quello che vo cercando io medesimo in un campo ch’Ella un giorno ha forse reputato più pronto a fruttare che in effetto egli non sia, ma che io non ho mai detto sterile, nè ho mai desiderato che si negligesse dai pari Suoi. L’esempio, com’Ella vedrà, è


  1. Queste Lettere si riproducono dalla Miscellanea di filologia e linguistica in memoria di Napoleone Caix e Ugo Angelo Canello (Firenze 1886; pp. 425-471), con scarse modificazioni, ma con un’appendice, per lu quale s’allarga la poscritta, cioè l’ultima nota alla seconda.

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