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Polemiche 115

ha visto dove risiede veramente la specialità della mia dottrina, mi dà l’accusa contraria; mi accusa cioè di togliere di mezzo il soggetto e di non lasciar sussistere che gli oggetti. Due accuse contradditorie: quello che ci vuole perchè si distruggano da sè.

Se io, consentaneamente ai miei principj, e in forza di essi, dico che la Cupola di S. Andrea (per seguitare coll’esempio rotondo e colossale di Monsignore) è un dato colore reale, una data forma reale, una data resistenza reale, una data solidità, ecc. ecc. tutto reale, e che si trova in un dato sito, e vi si sperimenta da me e da qualunque altro in ogni tempo vi applichi i sensi, e che cadendo schiaccerebbe chi vi è sotto, anche se ha in capo la mitra, che si esige di più perchè si dica che io ammetto la realtà di una cupola? Ovvero qual’è il realista più esagerato che ammetta di più di quello che ammetto io?

Quando dico che la cognizione è vera per sè stessa, e che la sua verità non consiste in una supposta corrispondenza con un termine opposto, ciò va inteso nel senso contrario agli scettici, cioè della cognizione in quanto è un fatto psichico reale, che non è in nostro potere di non porre nella mente una volta che vi esista.

Volete considerare quelle parole in relazione al valore obiettivo della cognizione? Allora distinguete in essa quella che si chiama l’immagine o la rappresentazione presa in sè stessa e come una mera forma della mente, da quella che si chiama la percezione della cosa. Poniamo che l’immagine si trovi conforme alla percezione: in questo caso l’immagine è vera due volte, cioè nel senso antiscettico e nel senso anti-idealistico, Nel senso antiscettico, perchè è una realtà innegabile del pensiero, nel senso anti-idealistico, perchè è conforme alla percezione, che è pur essa una cognizione. Poniamo invece che l’immagine si trovi disforme dalla percezione. Allora l’immagine sarà vera come fatto della coscienza e falsa come realtà esterna. E siccome anche la percezione si può considerare sotto i due aspetti suddetti, così anche per essa vale il me-