Pagina:Ariosto-Op.minori.1-(1857).djvu/21

Da Wikisource.
xii epitome bibliografica

Egloga.


Egloga. — Ferrara, Bianchi e Negri, 1807. (I primi sessantatrè versi soltanto.) Dopo la Vita di M. Lodovico Ariosto scritta dal Baruffaldi.

— Nel Poligrafo di Milano, per cura di Luigi Lamberti e Urbano Lampredi. (Un semplice frammento.)

— Nella Nuova Collezione d’opuscoli fatta da Francesco Inghirami; Firenze, Poligrafia Fiesolana, 1820. Leggesi intera nel volume primo, pag. 162.

— Firenze, Molini, 1822 (Rime e Satire ec.); in-8, pag. 459.

ivi, lo stesso, 1824, tra le Poesie varie di L. Ariosto; pag. 228.

ivi, Ciardetti, 1825 (Tutte le Opere ec.), in-12.

— Napoli, dalla tipografia del real Ministero di stato degli affari interni, nel reale Albergo de’ poveri, 1835. Opuscolo di pagine 40, in-8, a cui precede una dedicatoria dell’editore e annotatore Urbano Lampredi Al Cavalier Pietro Manni; e seguono un’Ode d’incerto autore greco tradotta da Vincenzo Monti, l’Elegia di Solone, e l’Epistola seconda del libro primo d’Orazio, tradotte dallo stesso Lampredi. Le note all’Egloga tengono dalla pag. 25 a 38.


Rime.


Sonetti, Madrigali, Canzoni e Capitoli. Ad instantia di Hippolito Ferrese,1537, in-8. È senza luogo e nome di stampatore, e con segnature da a sino a f, tutti duerni. Un esemplare sta nella trivulziana in Milano, ed ha nel frontispizio: Forze d’Amore, Opera nova, nella quale si contiene sei Capitoli di messer Ludovico Ariosto sopra diversi sogetti non più venuti in luce, intitolata le Forze d’Amore Con altri Capitoli, Sonetti, Strambotti, Barzellette d’altri autori sopra varii e diversi propositi. (Gamba)

* — Venezia, ad istanza di Giacomo Modenese, 1546; in-8. *

— Firenze, ad instantia di Iacopo Coppa modanese, 6 giugno 1547; in-8. Di questa sconosciuta edizione ci è dato notizia nel libro intitolato: Novelle di M. Anton Francesco Doni, colle notizie sulla vita dell’autore, raccolte da Salvatore Bongi; Lucca, tip. di A. Fontana, 1832, in-8; colle parole che seguono: «Libro di 60 carte, col ritratto dell’Ariosto sul frontispizio. Edizione che non abbiamo veduta citata nelle biblioteche, e che dal riscontro dei caratteri apparisce fatta dal Doni. È dedicata dal Coppa a Cosimo de’ Medici, con lettera del 20 maggio 1547. Sta nella pubblica Libreria di Lucca.» (A. Torri.)

— 1552; in-8. Edizione citata dalla Crusca. Fu fatta in Venezia, ma senza nome di stampatore. Il Gamba disse di non riconoscervi alcun pregio particolare, se non quello d’essere la sola citata nel Vocabolario. Vi mancano alcuni dei componimenti che si trovano nelle due sopra citate del 1537 e 1546. Un esemplare di questa impressione posseduto dal ch. ab. G. Manuzzi porta visibilmente al fine la data del M.D.LIIII; e ancora nel frontespizio apparirebbe la data stessa, se gli ultimi due II non fossero stati coperti da un pastello, forse per farla apparire la citata del 1552. Può dedursene che la detta edizione fosse ripetuta ancora nell’anno 1554.

* — Venezia, per Gabriel Giolito 1556 e 1557 (unite alle Satire); in-8; e 1560, in 12.* — Quest’ultima edizione del 1560 fu da Apostolo Zeno registrata tra le migliori.