Pagina:Avventure di Robinson Crusoe.djvu/132

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tanto da procurarmi un poco d’acqua. Tornai a pregare il Signore, ma era in delirio; e quand’anche non ci fossi stato, la mia ignoranza era sì crassa ch’io non sapeva che cosa dovessi dire; solamente da starmi giaciuto io esclamava: Dio volgetevi a me! Dio abbiatemi compassione! Dio usatemi misericordia! Credo di non aver fatto altro per due o tre ore continue sinchè, finito l’accesso della febbre, rimasi addormentato, nè mi destai se non tardi nel cuor della notte. Nello svegliarmi mi sentii alquanto ristorato, benchè debole e assetato oltre ogni dire; ma non avendo acqua in tutta quanta la mia abitazione, fui costretto aver pazienza sino a giorno; tornai pertanto ad addormentarmi. Oh qual terribile sogno io feci in questa seconda dormita!

Parevami essere seduto per terra fuori della mia trincea, come stava quando si sollevò quella burrasca che venne dopo il tremuoto; vedeva in lontananza calar giù da un grosso nuvolone nero nero un