Pagina:Avventure di Robinson Crusoe.djvu/353

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questo ragionamento; perchè se non m’avessero posto in guardia questi segreti avvertimenti, venissero poi di dove venissero, sarei stato inevitabilmente perduto ed in condizione ben più trista di prima, come siete subito per convincervene.

Non rimasi lungo tempo su quella cima prima di vedere la barca avvicinarsi al lido come in cerca di una cala ove gettar l’àncora, e donde effettuare uno sbarco. Fortunatamente non era venuta innanzi tanto che chi vi stava entro si potesse accorgere della darsena ch’io m’avea poco prima costrutta pel mio navilio; onde cercò spiaggia un miglio e mezzo lontano da me; altrimenti ne avrei avuta alla porta di casa, come si suol dire, la ciurma che m’avrebbe smantellato il mio castello e svaligiato del tutto. Sbarcati che furono, compresi ottimamente che erano Inglesi, almeno la maggior parte, perchè distinsi fra coloro uno o due Olandesi, ma ciò monta poco. Contai che erano undici in tutto, tre de’ quali disarmati e, a quanto sembrommi in quel momento, legati: vidi pure che quando quattro o cinque della banda furono saltati a terra, tirarono fuori della barca i tre che ho indicati in condizione di prigionieri. Uno di questi tre facea gesti di preghiera, di dolore, di una disperazione indicibile; gli altri due, a quanto potei discernere, sollevavano talvolta le mani al cielo, e parevano afflitti sì, ma non tanto. Non so dirvi qual fosse la confusione delle mie idee a simile vista; nè capiva il significato di tutto ciò. Venerdì si credea di capirlo, perchè mi si volse tosto esclamando:

— «Ah padrone! voi vedere che uomi inglesi mangiar prigionieri come uomi selvaggi!

— Oibò, Venerdì! V’immaginereste forse che quelli là volessero mangiare gli uomini caduti in loro potere?

— Sì; volerli mangiare.

— No, gli risposi. Ho ben paura che li vogliano assassinare; ma state certo che non li mangeranno.»

In tutto questo tempo non mi avea dato alcun pensiere per indovinare il netto delle cose: non faceva altro che tremare, inorridito alla vista di quello spettacolo, e aspettandomi da un istante all’altro che i tre prigionieri venissero trucidati. Anzi una volta vedendo uno de’ malandrini alzare il braccio armato di lungo stilo o spada sopra uno di que’ tre poveretti, e credendo che non indugerebbe un minuto a vibrare il colpo, mi si congelò il sangue di