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robinson crusoe 35

era di bonissima ora, ancorammo sotto una punta di terra altissima, ove cominciando a salir la marea, restammo tranquillamente ad aspettare ch’ella ci portasse più in là. Xury, cui gli occhi servivano, a quanto sembra, assai meglio che a me, mi chiamò pian piano per dirmi che avremmo fatto molto bene allontanandoci da quella spiaggia.

— «Guardar là! egli soggiugnea, guardar là spaventoso mostro che a fianco di montagna dormir di grossa.»

Girai l’occhio laddove egli m’indicava, e vidi uno spaventoso mostro da vero, perchè era un grosso terribile leone, che giacea di fianco alla spiaggia al rezzo di un enorme dirupo, che gli pendea sopra la testa.

— «Xury, gli diss’io, andate su la spiaggia ed ammazzatelo.

— Me ammazzar lui? lui mangiar me in una bocca»; e col dire in una bocca s’intendeva in un boccone.

Non dissi altro al ragazzo, ma gl’intimai silenzio, e tratto a mano il nostro più grande moschetto che portava in circa la carica d’un moschettone, lo caricai con una quantità di polvere e con due verghe di piombo; indi ne caricai un altro a due palle, ed un terzo (dissi già che avevamo tre moschetti con noi) a pallini. Portate fuori della stanza queste tre armi, presi la mira meglio che potei con la prima per colpire il feroce animale nella testa; ma esso giaceva in tal modo con una gamba sollevata un poco al di sopra del suo naso, che le verghe di piombo lo colpirono al di sopra di un ginocchio, rompendone l’osso. La belva trasalì, muggendo alla prima, ma accortasi della sua gamba rotta, ricadde, indi alzatasi su le sue tre gambe metteva i più orridi ruggiti che mai potessero udirsi. Mi fece qualche sorpresa il non averla colpita su la testa; pure fui presto a dar di mano al secondo moschetto, e benchè il leone cominciasse a moversi con le sue tre gambe, fui fortunato abbastanza, perchè la mia seconda scarica lo colpisse ove aveva divisato prima, ond’ebbi il piacere di vederlo stramazzato senza dimenarsi più di quanto fa una creatura che combatte con la morte. Allora Xury, preso coraggio, desiderò gli permettessi di venir su la spiaggia.

— «Ebbene, gli dissi, venite.»

E tosto il ragazzo, lanciatosi in acqua e tenendo in una mano il terzo moschetto, nuotò con l’altra mano alla spiaggia, ove fattosi ben vicino al moribondo leone e portatagli la bocca del moschetto