Pagina:Avventure di Robinson Crusoe.djvu/545

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lupi nella più interna parte dell’isola verso libeccio (sud-west), affinchè, se altri selvaggi venivano a sbarcare, non si vedessero gli uni cogli altri; poi dar loro la caccia ogni giorno, noiarli, ucciderne quanti poteano, finchè ne fosse ridotto il numero; e se finalmente coll’andar del tempo arrivassero a mansuefarli e condurli ad un’ombra di ragione, fornirli di grano, insegnar ad essi il modo di seminare e di vivere su la giornaliera loro fatica.

Per raggiungere un tale scopo, si posero ad incalzarli sì da vicino e a spaventarli tanto col fuoco degli archibusi, che in pochi giorni, se un colono non arrivava sempre col tiro del suo moschetto a stendere morto un Indiano, lo vedea cadere semivivo dalla paura; onde atterriti in guisa così tremenda, si involavano e più e più alla vista de’ nostri, i quali instancabili nell’inseguirli e riuscendo ogni giorno ad ucciderne o ferirne qualcuno, li fecero rintanare nel più folto de’ boschi e ne’ burroni, ove si vedeano ridotti all’ultima miseria per mancanza di nudrimento. Molti in fatti di quegli sventurati furono rinvenuti ne’ boschi morti non di ferite, ma dalla fame.

Tale spettacolo ammollì i cuori de’ coloni, che si mossero a compassione, e il cuore soprattutto del governatore spagnuolo, uom d’animo il più nobile e generoso ch’io mi abbia mai conosciuto in mia vita. Propose questi si procurasse, se era possibile, di prendere vivo uno di que’ selvaggi, e veder di condurlo a comprendere le intenzioni de’ coloni quanto bastasse per mandarlo siccome interprete ai suoi compagni, e tentare di ridurli a tali patti su cui si potesse contare e conciliabili con la salvezza delle lor vite e la sicurezza per parte dei nostri di non essere più molestati.

Vi volle qualche tempo prima di ottenere questo intento; ma finalmente un di costoro, debole e mezzo morto dalla fame, fu sorpreso ne’ boschi e fatto prigioniero. Si mostrò da prima lunatico, che non volea saperne nè di mangiare nè di bere, ma a forza d’usargli buone maniere, di offrirgli cibo e di non recargli veruna ingiuria, divenne mansueto e rinvenne in sè stesso. Condotto a lui il vecchio Venerdì, questi gli parlò spesse volte e giunse a persuaderlo delle buone intenzioni dei coloni verso i suoi compatriotti; come questi avrebbero non solamente risparmiate le vite, ma assegnato ad essi un luogo dell’isola in cui vivere, semprechè promettessero di rimaner entro i loro confini e di non andare fuori di essi a danno e pregiudizio degli altri; in tal caso avrebbero grano da seminare,