Pagina:Avventure di Robinson Crusoe.djvu/766

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per legarli in terra dinanzi all’idolo in qualche distanza l’uno dall’altro. Tornati addietro, trovammo due altri venuti fuori della porta, e dopo di loro un terzo tra dentro e fuori dell’uscio. Fummo presti nell’agguantare e legare i primi due; il terzo corse in fretta entro la baracca gridando. Il mio mercante scozzese lo inseguì dentro la porta, e tratta a mano una composizione che avevamo fabbricata, atta soltanto a far fumo e puzzo, le diede fuoco, poi la gettò fra quelli che erano entro. Intanto, l’altro Scozzese e il mio servo si presero cura di condurre i due uomini già legati, e attaccati in oltre per le braccia l’uno all’altro, laddove erano i lor compagni, facendo ad essi le stesse cerimonie che ai primi, e lasciandoli colà a vedere se il loro idolo veniva sì o no ad aiutarli; indi si affrettarono a raggiungerci.

Poichè la fetida mistura da noi gettata entro la baracca la ebbe empiuta di tanto fumo, che que’ poveri diavoli rimasti ne erano soffocati, vi gettammo una seconda composizione che avevamo recata con noi entro un sacchetto di pelle, e che fiammeggiava al pari di una candela. Seguitane la luce, vedemmo non rimanere più nella baracca che quattro uomini andati ivi, come supponemmo, per qualcuno de’ diabolici loro sagrifizi. Erano quasi morti dallo spavento: certo li vedemmo stupidi, tremanti e incapaci in oltre di parlare, perchè il fumo li soffocava.

In una parola, c’insignorimmo anche di questi, legandoli come avevamo fatto con gli altri, e senza alcuna sorta di strepito. Doveva dire che li traemmo fuori della baracca prima di legarli, perchè quel fumo non ci garbava più di quanto garbasse a loro. Conducemmo anche questi nella maniera degli altri dinanzi all’idolo, che inverniciammo tutto da cima a fondo, non meno del suo paludamento, con pece ed altre droghe menate con noi, consistenti soprattutto in cera impastata con zolfo; poi gli empiemmo gli occhi, le orecchie e il naso di polvere; collocammo in oltre un buon razzo nel suo berrettone; in somma gli mettemmo addosso tutto l’arsenale delle materie combustibili che avevamo condotte lì. Non avevamo più bisogno di cercar altro, che qualche cosa all’intorno che aiutasse più speditamente l’incendio. Il mio Scozzese, ricordatosi allora di avere veduto entro la baracca un mucchio di seccumi, non so dirvi se strame o sterpi, vi corse insieme col suo compagno, ritornandone con due bracciate di questa roba. Dopo di ciò prendemmo i nostri