Pagina:Canti di Castelvecchio.djvu/170

Da Wikisource.

154 il sogno della vergine

sue vene, d’un sangue più vivo,
più tiepido: come di latte...

II


Stupisce le placide vene
quel flutto soave e straniero,
quel rivolo, labile, lene,

d’ignota sorgente, che sembra
che inondi di blando mistero
le pie sigillate sue membra.

Le gracili membra non sanno
lo schianto, non sanno l’amplesso:
nel cuore, sì forse un affanno

c’è, l’ombra di un palpito, l’orma
d’un grido: il respiro sommesso
d’un vago ricordo che dorma;

che dorma nel cuore ed esali
nel cuore il suo sonno romito.
La vergine sogna: ecco, un alito
piccolo, accanto... un vagito...

III


Un figlio! che posa nel letto
suo vergine! e cerca assetato
le fonti del vergine petto!