Pagina:Canti di Castelvecchio.djvu/218

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202 commiato


... Tu venir qui? Viene chi muore...
E tu vuoi dunque venir qui.
Sei stanco: è vero? Hai male al cuore.
Quel male l’ebbi anch’io, Zvanî!
È un male che non fa dormire;
ma che alfine poi fa morire —

Si chiudevano i casolari.
Cresceva l’ombra delle cose.
Ancor tra i lontani filari
traspariva color di rose.

— Ma dimmi, o madre, dimmi almeno,
se nel tramonto del suo giorno
tuo figlio si deve sereno
preparare per un ritorno!
se ciò che qualcuno ci prende,
v’è qualch’altro che ce lo rende!

Ricorderò quella preghiera
con quei gesti e segni soavi:
tuo figlio risarà qual era
allora che glieli insegnavi;
s’abbraccerà tutto all’altare:
ma fa che ritorni a sperare!

A sperare e ora e nell’ora
così bella se a te conduce!
O madre, fa ch’io creda ancora